BEIRUT, 24 DIC – In Siria è una vigilia di Natale macchiata dal sangue di altri 23 civili uccisi – secondo attivisti – dalle forze fedeli al presidente Bashar al Assad, mentre si attende stasera l'arrivo a Damasco del capo degli osservatori della Lega Araba.
Dal Cairo, il segretario dell'organizzazione panaraba, Nabil al-Arabi, ha condannato il doppio attentato contro le forze di sicurezza siriane che ha fatto, secondo la versione ufficiale, 44 morti ieri a Damasco. M
a sono ancora senza nome le vittime del duplice attentato di ieri. I media governativi, che oggi hanno dato ampio spazio alla notizia dei funerali di Stato delle vittime, celebrati in pompa magna nella Grande Moschea degli Omayyadi, a più di 24 ore dagli attacchi non hanno fornito le generalità di nessuno degli uccisi.
In tale contesto s'inserisce il tentativo odierno di addossare la responsabilità degli attentati ai Fratelli musulmani, movimento sunnita tradizionalmente ostile al regime degli al Assad, illegale dal 1980 e la cui appartenenza è stata punita per decenni con la pena di morte.
Un ingegnere informatico di Aleppo, Emile Nasrallah, cristiano e vicino al regime secondo i suoi post sul profilo Facebook, aveva creato il 30 novembre scorso un sito Internet speculare di quello dei Fratelli musulmani in Siria, per pubblicarvi oggi un comunicato – falso – in cui il movimento sunnita rivendicava il duplice attentato.
Sul suo vero sito Internet, la Fratellanza musulmana aveva ieri subito condannato gli attacchi, ribadendo il principio di condurre la rivoluzione in Siria con metodi pacifici. Gli attivisti dei Comitati di coordinamento hanno intanto diramato stasera il bilancio giornaliero della repressione, 23 uccisi registrati a Homs, Idlib, Daraa e nei sobborghi di Damasco.