ROMA – Smartphone e tablet a letto. E l’ufficio, in pratica, non ti lascia mai. Aumenta il numero delle persone che si porta il lavoro d’ufficio a letto, usando cellulari, connessioni wi-fi e tablet. Una indagine svolta su 1000 impiegati da una company californiana di software, attesta che tutti hanno l’abitudine a rispondere alla e-mail dal letto. Uno studio condotto su 329 inglesi, invece, ha trovato che un lavoratore su 5 passa lavorando a letto da 2 a 10 ore alla settimana.
Ed una ricerca condotta a New York conferma che l’80 % dei giovani lavoratori di New York City lavora regolarmente dal letto. Il nuovo fenomeno, ripreso dal Wall Street Journal, interessa soprattutto i giovani, nati e cresciuti con i dispositivi tecnologici e chi ha clienti o colleghi sparsi nel mondo e con fusi orari diversi. Le industrie di materassi e software si sono accorti della nuova tendenza e si moltiplica l’offerta di cuscini forati porta computer, vassoi da letto per l’ufficio portatile, supporti ergonomici per la schiena e le gambe, materassi più grandi fino al 16 % dello standard per lavorarci in due, materassi e reti inclinabili in modo indipendente per non dare fastidio al partner che dorme.
Lavorare a letto però acuisce dolori muscolari, ossei e problemi circolatori e provoca l’insonnia. Secondo i consigli del centro per l’ergonomia dell’università del Michigan, è bene limitare il tempo dedicato al lavoro stando a letto, usare una tastiera staccabile dallo schermo, appoggiata su un cuscino e sostenere gomiti e braccia così da non piegare i polsi mentre si scrive. Lo schermo deve essere ad altezza degli occhi così da non flettere il collo di oltre 15 gradi. Un cuscino lombare e per la schiena è infine necessario per evitare indolenzimenti così come fare una passeggiata almeno ogni ora.