Somalia, si rifiuta di lasciare il proprio yacht: ucciso dai pirati

Pubblicato il 7 Novembre 2010 - 19:07 OLTRE 6 MESI FA

Un sudafricano preso in ostaggio dai pirati somali è stato ucciso dopo essersi rifiutato di sbarcare dal suo yacht attaccato vicino alle coste somale. L’azione di pirateria e l’omicidio sarebbero avvenuti una settimana fa nella città di Barawe nel sud della Somalia.

L’uomo stava navigando nell’Oceano Indiano insieme ad altre persone tra cui una donna e un bambino quando la sua barca è stata attaccata dai pirati. A un suo rifiuto a lasciare l’imbarcazione e a mettere piede sulla costa l’uomo sarebbe stato ucciso.

Altre fonti sicure di Nairobi  contattate dall’ANSA non hanno però confermato l’uccisione, aggiungendo che per il momento ci sono solo notizie frammentarie. Sulla stessa linea anche la ong ambientalista Ecoterra International che si occupa di fatti di pirateria.

Il quotidiano sudafricano News24 cita il responsabile del gruppo marittimo di controllo del porto di Mombasa in Kenya che ha precisato che si sta indagando sulla nazionalità delle persone a bordo dello yacht. ”Quello che so è che c’è uno yacht ancorato nei pressi del sud della Somalia – ha detto Mwangura – stiamo cercando di capire chi c’era a bordo con lui ”.

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