ORLANDO – Ha aperto il fuoco in un noto locale gay di Orlando, in Florida, colpendo almeno 20 persone e prendendo in ostaggio i clienti del Pulse. Una sparatoria è stata ingaggiata tra l’uomo e la polizia, che alla fine lo ha ucciso. Momenti di paura e terrore per gli ostaggi, che continuavano a chiedere aiuto via Twitter e che hanno documentato con foto e video sui social i corpi a terra privi di vita, l’arrivo di pattuglie e ambulanze e il terrore della strage.
Tutto inizia intorno alle 2 di notte del 12 giugno, quando il locale è ancora molto affollato e ci sono almeno 100 persone all’interno. Un uomo arriva e apre il fuoco contro la folla dei clienti del Pulse, un noto locale gay di Orlando, e poi si barrica nell’edificio. Intanto la polizia arriva insieme ai soccorsi e annuncia sui social che “sono state colpite molte persone”.
Il primo allarme però arriva dalla pagina Facebook dei gestori del locale, che all’arrivo del folle e all’inizio dell’irruzione avvisano i clienti di fuggire con un post:
“Uscite dal locale e mettetevi a correre”.
Gli agenti iniziano allora a rispondere ai colpi dell’uomo, mentre gli ostaggi rinchiusi nel club gay chiedono aiuto con messaggi su Twitter scrivono:
“Quattro di noi sono ancora nascosti, le luci sono spente nel club. I poliziotti sono qui, ma non sono ancora entrati”.
E ancora ambulanze, polizia e corpi a terra o sulle barelle. Sono lei immagini che stanno inondando Facebook e Twitter, scattate da chi è riuscito a scappare dal Pulse. Secondo i testimoni, che continuano a postare messaggi su Facebook e Twitter, c’erano almeno 100 persone all’interno del club quando sono iniziati i colpi, che si sentono chiaramente in un video postato sempre su Twitter che riprende il parcheggio del locale.
Sono attimi concitati e di tensione, quando viene dato l’annuncio che fuori dal locale gay l’uomo aveva posto una bomba. La polizia ha fatto brillare l’ordigno e il timore che l’aggressore potesse avere una bomba addosso fa temere il peggio. Su Twitter la stessa polizia conferma di aver fatto brillare un ordigno, trovato dai cani dell’unità cinofila arrivata sul luogo della sparatoria:
“Quel suono era un’esplosione controllata da parte della forze dell’ordine e chiediamo ai media di non dare notizie inesatte”.
Intanto i testimoni cominciano a raccontare le loro versioni e al New York Daily News un testimone, Anthony Torres, racconta di aver visto due uomini sparare: uno dentro al club e uno fuori, a bordo di un’auto:
“Ero appena uscito dal locale quando ho sentito il rumore degli spari e ho visto persone che correvano e scappavano”.
Il testimone ha raccontato anche di aver visto diversi feriti a terra nel parcheggio e altri caricati sulle ambulanze. Un altro testimone, Ricardo Almodovar, ha raccontato che “stava ballando quando ha sentito gli spari” ed è riuscito a scappare attraverso l’uscita di sicurezza dietro al bancone del bar.