Stati Uniti, nello Utah torna pena di morte con fucilazione

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Marzo 2015 - 22:10 OLTRE 6 MESI FA
Stati Uniti, nello Utah torna pena di morte con fucilazione

Stati Uniti, nello Utah torna pena di morte con fucilazione

NEW YORK – Nello Utah, lo Stato americano dei mormoni, sta per tornare il plotone di esecuzione, metodo “più umano” a detta dei suoi promotori di quanto non sia l’iniezione letale. L’assemblea statale controllata dai repubblicani ha dato luce verde alla fucilazione di condannati a morte in caso di irreperibilità dei farmaci da usare sul lettino dell’iniezione.

Il governatore Gary Hubert, anche lui un repubblicano, non ha ancora fatto sapere se firmerà la legge: la decisione dovrebbe arrivare tra una settimana o due. Se però Hubert darà luce verde, lo Utah diventerà il primo Stato negli Usa a riportare in auge un metodo di esecuzione popolare nel diciannovesimo secolo. Nei mesi scorsi un simile provvedimento è stato introdotto in Arkansas dopo che i problemi causati dal mix dell’iniezione letale in altri Stati hanno finito per portare i protocolli di esecuzione negli Usa davanti alla Corte Suprema.

In Oklahoma, uno degli Stati finiti sul banco degli imputati per i flop del boia, si sta studiando invece il ritorno alla camera a gas. Lo Utah aveva abolito le esecuzioni per fucilazione nel 2004 ma coloro che erano già stati condannati a quella data hanno conservato il diritto di scegliere come lasciare questo mondo: se con la pallottola di un plotone di tiratori scelti o con l’iniezione letale. Questo ha permesso nel 2004 a Ronnie Lee Gardner, 49 anni, di essere fucilato nel carcere di Salt Lake City dopo 25 anni passati nel braccio della morte.

Il ritorno della fucilazione è stato accolto da polemiche: “E’ il retaggio di un passato barbaro e un enorme passo indietro che porterà allo Utah la condanna internazionale”, ha obiettato Ralph Dellapiana, direttore dell’organizzazione Utahns for Alternatives to the Death Penalty. E tuttavia, secondo il deputato statale Paul Ray, primo firmatario del provvedimento, una pallottola nel cuore del condannato “non solo dà un’alternativa per continuare a applicare la pena di morte: è anche una forma di esecuzione più umana”. Una squadra di tiratori scelti ben addestrati sarebbero cioè in grado di provocare una morte istantanea rispetto alle evidenti prolungate agonie che i nuovi mix di farmaci hanno provocato sul lettino dell’iniezione letale.