Strauss-Kahn disse alla cameriera: “Lo sai chi sono?”

NEW YORK – “Non sai chi sono io? Non sai chi sono io?” . E’ questo, secondo quanto riportato su Fox News, che Dominique Strauss-Kahn avrebbe detto alla cameriera vittima del presunto stupro all’hotel Sofitel di New York.

La donna avrebbe risposto sconvolta: “Ti prego, basta. Ti prego”. La donna avrebbe chiesto a Strauss-Kahn di fermarsi insistendo sulla propria fede (“Sono molto religiosa”), ma sarebbe stato tutto inutile. I dettagli sarebbero stati raccontati alla Fox da fonti anonime e sarebbero basati sulla testimonianza di Ophelia, la cameriera.

Stando alla ricostruzione della Fox, la donna, trovandosi quell’uomo nudo davanti si è prima coperta gli occhi con le mani. Poi ha continuato a provare a fermarlo inventandosi una balla: “C’è il mio superiore nel corridoio”. Ma neanche questo è servito, così ha continuato: “Basta. Non voglio perdere il mio lavoro. Non mi faccia questo. Perderò il posto”.

Ma l’ex presidente dell’Fmi avrebbe risposto: “No, baby. Non ti preoccupare, non perderai il tuo lavoro. Ti prego, baby, non ti preoccupare”. A questo punto avrebbe detto la fatidica: “Non sai chi sono io?”. Ophelia avrebbe tentato anche di fuggire ma sarebbe scivolata su un sacchetto di plastica e Strauss-Kahn sarebbe riuscito a trascinarla verso il letto.

Sempre secondo la ricostruzione, la donna sarebbe riuscita a raggiungere la porta dopo aver dato una spinta al politico francese che avrebbe urtato con la schiena uno spigolo. Probabilmente, ipotizza Fox, è così che DSK si è procurato dei graffi poi scoperti dagli investigatori.

Una volta all’esterno della suite, Ophelia sarebbe stata soccorsa da un altro dipendente. Per la polizia, dice Fox, è possibile che Strauss-Kahn si sia nascosto nel bagno della suite e non abbia risposto quando Ophelia è entrata chiedendo se ci fosse qualcuno.

Infatti, un istante prima era uscito dalla stanza un altro cameriere incaricato di portare via dei piatti e non aveva visto nessuno. Avrebbe detto alla collega: “Vai pure, la suite è vuota”.

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