ROMA – Immaginate meraviglia e sbigottimento di Geoffrey Smith, studioso di Cristianità antica all’università del Texas quando a gennaio, girovagando sulla rete, si è imbattuto su questo annuncio su eBay: “frammento di antico papiro greco del Vangelo di Giovanni, a partire da 99 dollari”. Superato il primo iniziale smarrimento, Geoffrey ha pensato che un documento di questa portata non poteva finire in una collezione privata e sparire per sempre dalla circolazione.
Contattato il venditore lo ha convinto a interrompere l’asta online e mettere a disposizione il frammento degli studiosi. Per questo pochi giorni fa il dottor Smith ha potuto presentare pubblicamente i risultati dell’analisi sul papiro all’annuale conferenza della Society of Biblical Literature di Atlanta. Grande grosso modo come una carta di credito, il frammento data tra il 250 e il 350 dopo Cristo. Contiene sei versi del Vangelo di Giovanni da un lato e un testo cristiano non ancora decifrato sul retro.
Da un punto di vista storiografico una scoperta importante: il papiro faceva parte di un rotolo, informazione che contrasta con ciò che finora era dato per certo, e cioè la novità cristiana del codex (un proto-libro con le pagine), con la pergamena che finirà per soppiantare il papiro. Da un punto di vista della documentazione storica, l’annuncio su eBay segnala però anche la difficoltà a coordinare e controllare origine, provenienza e destinazione finale dei ritrovamenti.
Dello stesso tipo del nostro papiro ce se sono solo 130 esemplari documentati. Del venditore su eBay lo studioso non ha rivelato l’identità, se non il fatto che fosse parente di Mr Harold Willoughby, New Hampshire: il frammento, rivestito da una patina di vetro, cascò letteralmente fuori da un fascio di lettere quando, solo recentemente, il congiunto aprì una valigia sepolta in una mansarda.