Sud Sudan: attacco a base Onu, almeno 58 morti. Vittime potrebbero aumentare

 Sud Sudan: attacco a base Onu, almeno 58 morti
Sud Sudan: attacco a base Onu, almeno 58 morti

(ANSA) – NEW YORK – Almeno 58 morti e oltre cento feriti: è il drammatico bilancio dell’attacco avvenuto ieri ad una base Onu a Bor, in Sud Sudan dove avevano trovato rifugio migliaia di civili. Ma si teme che il numero delle vittime possa salire ancora: molti feriti sono gravi, e in tanti potrebbero non farcela. Morti anche i 10 assalitori.

“Quarantotto cadaveri, bambini, donne e uomini sono stati trovati all’interno del compound – ha detto il capo delle operazioni umanitarie delle Nazioni Unite nel Paese africano, Toby Lanzer – I corpi di dieci assalitori sono stati invece trovati fuori dalla base”.

“Il numero totale delle persone uccise e’ di 58, ma questo bilancio potrebbe aggravarsi perché più di cento persone sono rimaste ferite e alcune in modo molto grave”, ha aggiunto. Tra le vittime non c’è nessun membro della missione Onu (Unmiss).

Una dura condanna della strage è arrivata dal segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon. “L’attacco in un luogo dove i civili sono protetti dalle Nazioni Unite e’ una grave escalation”, ha affermato Ban attraverso il suo portavoce, Stephane Dujarric, ricordando che ogni attacco ai caschi blu “e’ inaccettabile e costituisce un crimine di guerra”.

“Una folla di uomini armati ha forzato l’ingresso alla base e ha iniziato a sparare”, ha aggiunto Dujarric. Mentre la portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Marie Harf, ha ribadito

“l’appello al governo del Sud Sudan a porre fine alla violenza e ad adempiere alla sua responsabilità primaria di mantenere la legge e l’ordine, fornendo pieno sostegno alla missione Unmiss nella protezione dei civili”.

La situazione nel Paese è critica, con oltre un milione di persone fuggite dalle loro case a causa dei combattimenti cominciati a dicembre tra le truppe che appoggiano il presidente Salva Kiir e i soldati fedeli al suo ex vice, Riek Machar. E gli operatori umanitari hanno documentato un significativo aumento degli scontri in cui sono stati coinvolti bambini. “Bimbi totalmente indifesi sono stati attaccati in un luogo in cui avrebbero dovuto sentirsi al sicuro”, ha dichiarato Jonathan Veitch, rappresentante Unicef in Sud Sudan, precisando che “il trauma per i piccoli in queste circostanze è indescrivibile”.

Il numero preciso dei piccoli rimasti uccisi nell’attacco non è ancora noto. L’agenzia per i minori delle Nazioni Unite ha inoltre lanciato un allarme per il reclutamento dei bambini da entrambe le parti in conflitto. All’inizio di questa settimana, durante i combattimenti al polo petrolifero di Bentiu, centinaia di minori sono fuggiti alla ricerca di protezione in una base delle Nazioni Unite, mentre altri sono stati visti trasportare armi, vestiti in uniforme militare, come se fossero in fase di addestramento.

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