Sud Sudan: massacro a Juba, 500 morti in scontri

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Dicembre 2013 - 01:09 OLTRE 6 MESI FA
Sud Sudan: massacro a Juba, 500 morti in scontri

Sud Sudan: massacro a Juba, 500 morti in scontri

ROMA  – Quasi 500 morti e oltre 800 feriti. E’ il massacro di Juba, risultato dei durissimi scontri tra diverse fazioni militari che hanno costretto 15 mila persone a rifugiarsi nelle basi Onu della capitale del Sud Sudan

Il segretario generale Ban Ki-moon, martedì 17 dicembre aveva lanciato l’allarme dicendosi “profondamente preoccupato” per ciò che stava accadendo nel paese, con il rischio che gli scontri si trasformassero in un vero e proprio bagno di sangue. E i dati resi noti in nottata da un responsabile Onu al Consiglio di Sicurezza non hanno lasciato dubbi: il bagno di sangue c’è stato.

A spararsi addosso, con armi pesanti e leggere, fazioni militari rivali della guardia repubblicana. Ora le strade polverose di Juba sono deserte, la gente non esce da case e capanne e si vede solo qualche veicolo di pattuglia mentre la rappresentante delle Nazioni Unite nel Paese, Hilde Johnson, ha lanciato un appello a tutti i cittadini e alle forze in campo a evitare le violenze basate sull’appartenenza etnica.

Dietro i disordini ci sarebbe un tentativo di golpe sventato dal presidente Salva Kiir, secondo il quale il tentativo di putsch sarebbe da attribuire all’ex vicepresidente Riek Machar, licenziato a luglio. Ma e’ l’allarme degli Stati Uniti a dare il segno della gravità di una situazione vicina a sfuggire a qualsiasi controllo. Washington ha deciso di sospendere tutte le normali attivita’ dell’ambasciata in Sud Sudan e di evacuare il personale americano non essenziale. Il Dipartimento di Stato ha chiesto anche agli altri cittadini statunitensi di lasciare il Paese al piu’ presto. A causa del deterioramento della sicurezza, la Farnesina, con un avviso sul sito viaggiaresicuri.it, sconsiglia “vivamente” ai connazionali di recarsi nel Paese. Agli italiani che intendano viaggiare o restare sotto la propria responsabilità” in Sud Sudan si “raccomanda la massima prudenza e di rimanere in stretto contatto con l’Ambasciata d’Italia in Addis Abeba, evitando in ogni caso gli spostamenti via terra al di fuori delle aree urbane”.