In Sudan nessuno ha Internet. Tranne un avvocato. Ecco perché (foto Ansa) In Sudan nessuno ha Internet. Tranne un avvocato. Ecco perché (foto Ansa)

In Sudan nessuno ha Internet. Tranne un avvocato. Ecco perché

In Sudan nessuno ha Internet. Tranne un avvocato. Ecco perché (foto Ansa)
In Sudan nessuno ha Internet. Tranne un avvocato. Ecco perché (foto Ansa)

ROMA – In Sudan nessuno ha Internet. Nessuno può aprire un Pc, collegarsi a Internet e navigare. E questo va avanti da almeno tre settimane. Da quando, cioè, i militari hanno deciso di bloccare Internet per contrastare le proteste dei cittadini che vanno avanti da mesi. Un black-out totale. Tranne che per una persona.

Al momento, in Sudan, nessuno ha Internet tranne un avvocato. Chi è? 

E’ l’avvocato Abdel-Adheem Hassan che è tornato a navigare grazie alla causa vinta contro l’operatore Zain Sudan, l’operatore che ha attuato l’ordine di interruzione del servizio decretato dalla giunta militare al potere.

Hassan ha annunciato la sua vittoria legale all’emittente “Bbc”, precisando di essere per ora “l’unico beneficiario della decisione della magistratura” in quanto ha fatto causa solo a titolo personale. Ma il tenace avvocato si è impegnato a tornare oggi stesso in tribunale per ottenere lo stesso diritto per tutti i sudanesi, promettendo che entro il fine settimana “un milione di persone avrà nuovamente accesso alla rete”.

Nella causa intentata personalmente, Hassan ha argomentato davanti ai giudici che “l’operatore non aveva fatto recapitare alcuna comunicazione scritta agli utenti prima di scollegare i cavi internet”, quindi in violazione del contratto stipulato. Oltre al disagio nella vita quotidiana, secondo Hassan il blocco di internet rappresenta “un crimine nonché una violazione dei diritti umani internazionali”. A chiedere la fine della chiusura dei servizi internet, ma soprattutto della repressione brutale contro i manifestanti e l’accesso degli osservatori, è stato l’Alto commissario per i diritti umani, la cilena Michelle Bachelet, nel discorso inaugurale pronunciato martedì in apertura del Consiglio Onu a Ginevra. 

Fonte: Agi.

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