Due guardie carcerarie del Metropolitan Correctional Center, incaricate di sorvegliare Jeffrey Epstein, accusato di traffico sessuale, hanno ammesso di aver falsificato i documenti ma in base a un accordo con i pubblici ministeri, eviteranno di finire dietro le sbarre. Hanno raggiunto un accordo con il quale si impegnano a effettuare 100 ore di servizi sociali e di collaborare alle indagini.
Jeffrey Epstein non sorvegliato la notte del suicidio
Tova Noel e Michael Thomas hanno ammesso di aver mentito “volontariamente e consapevolmente” sui moduli in cui affermavano che la notte del suicidio del milionario, nell’agosto 2019, avevano fatto la sorveglianza richiesta sul detenuto. I pubblici ministeri hanno affermato che le guardie anziché controllare Epstein, dormivano o navigavano sul web. Noel e Thomas, che stavano facendo gli straordinari, sedevano a soli cinque metri dalla cella di Epstein, ma invece di controllare il cellulare ogni 30 minuti, avevano fatto acquisti online e si sono concessi delle pause.
Un medico legale di New York ha stabilito che Epstein è morto suicida, si è impiccato in una delle carceri più sicure della nazione. Un sondaggio del 2019 ha rivelato che solo un terzo degli americani credeva che la causa della morte di Epstein fosse stata riportata con precisione.