QUITO – Sono decine i morti a causa del terremoto di magnitudo 7,8 che ha colpito una zona costiera dell’Ecuador: il bilancio, purtroppo ancora provvisorio, parla di oltre 260 vittime.
Lo ha detto il vicepresidente Jorge Glas, aggiungendo nel suo discorso televisivo che le vittime si registrano nelle città di Manta, Guayaquil e Portoviejo. Glas ha anche precisato che il sisma è stato il più forte che abbia colpito il paese negli ultimi decenni.
Glas ha escluso un’allerta tsunami, chiedendo però alla popolazioni di alcuni punti della costa di evacuare preventivamente di fronte a possibili mareggiate: “Vi chiediamo prudenza e di mantenere la calma”, ha aggiunto, sottolineando che “le forze della sicurezza sono mobilitate”. Ancora non è stato reso noto d’altra parte un bilancio sul numero dei feriti, mentre ci sono stati “danni strutturali”, precisano fonti locali. La scossa ha colpito diverse regioni del paese ed è stato avvertito anche in alcune località della Colombia. In alcune aree ci sono problemi nelle comunicazioni e nella fornitura dell’energia elettrica. Le autorità dell’aviazione hanno d’altra parte chiuso l’aeroporto di Manta “a causa dei seri danni nella torre di controllo”.
Il presidente dell’Ecuador Rafael Correa sta seguendo il terremoto dal Vaticano, dove venerdì ha preso parte ad una conferenza della Pontificia Accademia delle Scienze sociali sull’enciclica “Centesimus Annus” di Giovanni Paolo II.
“Forza paese! Abbiamo avuto un forte terremoto”, ha sottolineato Correa in uno dei tweet inviati dopo aver saputo della scossa. “Le autorità sono nei posti di controllo, valutando i danni e intervenendo. Sto seguendo la situazione”, ha sottolineato un altro messaggio del presidente, precisando che rientrerà a Quito quanto prima.