![terremoto-oregon Terremoto Oregon, paura per rischio tsunami nel Pacifico. Già nel 1700...](/wp/wp-content/uploads/2018/08/oregon-min-300x200.jpg)
SALEM (OREGON, USA) – Non ci sono stati solo i terremoti in Molise, a Lombok (Indonesia) o in Venezuela in queste ultime settimane. Proprio ieri, mercoledì 22 agosto, un sisma di magnitudo 6.3 della scala Richter è stato registrato al largo dell‘Oregon, Stati Uniti, [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] con epicentro nell’oceano Pacifico, a 10 chilometri di profondità, a circa 260 chilometri al largo delle cittadine di Bandon e Coos Bay.
Il terremoto, spiega il Corriere della Sera, è avvenuto lungo una faglia trasforme della zolla o placca Juan de Fuca, una delle circa 50 in cui è suddivisa la crosta terrestre. Dalla subduzione di questa placca arriva il materiale magmatico che forma una linea di vulcani nella Catena delle Cascate, ed è la più pericolosa, perché può dare origine a terremoti e tsunami molto forti.
Il terremoto del 22 agosto 2018 non è avvenuto nella linea di subduzione, ma può essere un campanello d’allarme. Proprio in quell’area, infatti, è stato registrato uno dei sismi peggiori mai avuti, nel gennaio del 1700: secondo le stime quel terremoto ebbe magnitudo 9 della scala Richter, paragonabile ai terremoti di Sumatra del 2004 (9.2) e del Giappone del 2011 (9.1). E proprio come in questi casi generò uno tsunami devastante che colpì la costa pacifica nordamericana.
Secondo i geologi statunitensi il periodo di ritorno di un terremoto come quello del 1700 è di 500 anni. Anche per questo nella zona sono state effettuate simulazioni di soccorso ed è stata implementata la segnaletica per mettere in guardia sul rischio tsunami.