Terrorismo: negli Usa falle nel sistema di sicurezza

Attacco agli Usa dell'11 settembre 2001

E noi che pensavamo che gli Stati Uniti, dopo gli attacchi dell’11 settembre, fossero la potenza più sicura al mondo. A quanto pare non è proprio così.

Dopo l’attentato sventato per puro caso da un passeggero del volo Amsterdam-Detroit, il New York Times svela che 4 mesi fa l’Agenzia di Sicurezza americana aveva intercettato alcune conversazioni tra i leader di Al Qaeda nello Yemen. I terroristi complottavano di usare un uomo nigeriano per un imminente attacco terroristico. Ma le agenzie di spionaggio americane hanno fallito e non hanno collegato queste intercettazioni con altre informazioni che avrebbero potuto sovvertire l’attacco aereo sul volo Amsterdam-Detroit.

Gli investigatori non avevano collegato le intercettazioni al viaggio negli Usa di Alhaji Umaru Mutallab, padre di Umar Farouk Abdulmutallab, il ragazzo nigeriano accusato dell’attacco aereo della settimana scorsa, in cui esprimeva all’Ambasciata statunitense le sue perplessità e la sua preoccupazione sulle derive radicali del figlio, studente di ingegneria a Londra. Il padre, un ricco uomo d’affari, probabilmente non è stato preso sul serio dalle autorità americane e nigeriane cui si era rivolto.

In qualche modo, il ritratto del New York Times ricorda il fallimento della sicurezza per gli attacchi del 2001, nonostante i miliardi di dollari spesi negli ultimi otto anni per migliorare l’intelligence e lo scambio di comunicazioni nell’apparato statunitense della sicurezza nazionale.

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