Chiusi 1.700 siti per propaganda del terrorismo e del jihad Chiusi 1.700 siti per propaganda del terrorismo e del jihad

Terrorismo, chiusi 1.700 siti: facevano propaganda jihad e formavano attentatori

anti Operazione anti terrorismo della polizia postale. Oltre 1.700 siti web usati per la propaganda dello jihad sono stati chiusi. 

Blitz anti terrorismo: chiusi 1.700 siti web per propaganda dello jihad

Oltre 1.700 siti web usati per la propaganda jihadista e 182 url con contenuti riferibili all’area dell’ultradestra ed antagonista/anarchica chiusi o segnalati per la rimozione.

E’ il bilancio dell’operazione anti terrorismo promossa da Europol che ha coinvolto unità specializzate del Centro europeo antiterrorismo (Ectc) e 18 Paesi, tra cui l’Italia.

Gli agenti hanno rimosso dai siti web ogni tipo di contenuto illustrativo e manualistica utilizzati per la pianificazione e la realizzazione di attacchi terroristici.  

L’operazione puntava ad individuare i contenuti online utilizzati come materiale per ispirare attacchi da parte dei terroristi jihadisti ma anche dai suprematisti, antagonisti e anarchici.

Manuali che, sottolinea la polizia postale, rappresentano il principale strumento per la realizzazione di armi self made anche con effetti devastanti, soprattutto per gli attacchi condotti da attori solitari.

Il blitz in Italia

Per quanto riguarda l’Italia, gli esperti della sezione Cyberterrorismo della Polizia Postale hanno rilevato i contenuti sui siti, inclusi tutorial su come preparare attacchi terroristici. 

Alcuni dei documenti individuati contenevano anche le istruzioni su come rimanere anonimi online e su come evitare di essere individuati durante la pianificazione di un attacco terroristico.

“Queste attività, promosse nell’ambito della cooperazione internazionale, assumono una valenza fondamentale per il contrasto al terrorismo online di qualsiasi matrice – ha detto il direttore della polizia postale, Nunzia Ciardi  –  non solo sotto il profilo investigativo, quanto soprattutto per la valorizzazione dell’azione preventiva, che attraverso l’individuazione e la rimozione di contenuti online connotati da una particolare pericolosità sociale, riesce a disinnescare i propositi di attori solitari spesso difficili da individuarsi in via precoce”. (Fonte: Ansa)

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