Thaiti: perso sui monti, vivo missionario dopo 17 giorni

PAPETE – Una bibbia, un po' di burro d'arachidi, un pezzo di formaggio e il desiderio di scalare le montagne di Thaiti, piccola isola francese nel sud del Pacifico, per ''essere piu' vicino a Dio''. Non era scontato che sarebbe finita bene l'avventura in Polinesia di Christopher Cook, missionario americano di 53 anni, ritrovato vivo dopo 17 giorni in cui si erano perse le sue tracce.

Dopo due settimane di vane ricerche i soccorritori stavano per rinunciare a ritrovarlo, quando il missionario e' stato avvistato da alcuni turisti che passeggiavano sull'isola e che hanno lanciato l'sos.

Visibilmente dimagrito – ha perso 15 chili – Cook ha vagabondato sull'isola nutrendosi di frutti selvatici, una volta finite le sue scarse scorte di cibo. Nonostante molteplici ferite procuratesi tra scogliere e burroni, le condizioni del religioso non destano preoccupazioni. La ''peggiore'' disavventura – ha raccontato Cook – e' stata la mancanza d'acqua. ''Ho dovuto prendere la decisione di fare la pipi' in una bottiglia e berla, pur sapendo che era tossico'', ha raccontato il missionario che, ha ammesso, pensava di ''essere arrivato alla fine''.

La gendarmeria locale non ha risparmiato critiche al missionario per il suo comportamento da sprovveduto: ''ha messo la sua vita in pericolo avventurandosi senza conoscere la montagna e privo dell'idoneo equipaggiamento'', si e' lamentato un poliziotto.

Arrivato a fine giugno in Polinesia, il 22 luglio scorso Cook aveva iniziato il periplo di Thaiti.

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