Tibet, monaco arrestato per risposta 'errata' a rieducazione

SHANGHAI – Un monaco tibetano non risponde bene alle lezioni di ''rieducazione patriottica'' e viene arrestato. Le autorita' cinesi della contea di Ngaba in Tibet hanno arrestato un monaco di 27 anni del monastero di Kirti, lo stesso che da mesi e' sotto controllo della polizia cinese. Lo riferisce il sito di International Campaign for Tibet. Non sono chiare le ragioni che hanno portato all'arresto del monaco anche se sembra che alla base dell'episodio possa esserci la circostanza che egli non abbia dato ''risposte adeguate'' durante una sessione delle lezioni di ''rieducazione patriottica'' imposte ormai da qualche settimana. Il monastero di Kirti, come pure altri monasteri nella zona, rimangono sotto stretto controllo. Le autorita' cinesi continuano a costringere i monaci tibetani a lunghe sessioni di campagna di 'rieducazione patriottica'. Molti sono stati arrestati per non aver voluto partecipare o non aver rispettato le regole imposte. Altri monaci, sarebbero invece scomparsi e di essi non si hanno notizie. Dei 300 monaci che il 22 aprile scorso furono costretti a salire su camion militari per essere condotti in localita' ignote, sembra invece che molti siano stati rilasciati e rimandati a casa. In quella occasione due tibetani anziani che si erano accampati insieme ad altri nei pressi del monastero furono picchiati a morte mentre cercavano di fermare le forze di sicurezza cinesi. Le autorità cinesi hanno rafforzato la sicurezza e la stretta sulla contea di Ngaba in generale e sul monastero di Kirti in particolare dopo la morte, avvenuta a meta' marzo, di un monaco tibetano di nome Phuntsok che si dette fuoco in segno di protesta e in ricordo del terzo anniversario della repressione cinese in Tibet.

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