ROMA – ''Desidererei mettere questa berretta sulla statua della Liberta' perche' non e' un onore per me, ma per tutta l'arcidiocesi di New York''. Lo dice in un'intervista al Messaggero il neo cardinale Timothy Dolan, che respinge le 'scommesse' a proposito del suo essere 'papabile': 'Guardi – taglia corto – io non parlo l'italiano''.
''Sono rimasto colpito dal cardinale Tong Hon di Hong Kong – dice – Ha parlato delle condizioni difficili dei cristiani in Cina. Lui come altri cardinali hanno sperimentato l'oppressione e sanno bene a cosa fa riferimento il rosso della berretta cardinalizia''.
A proposito dei documenti in cui si accusa il Vaticano di scarsa trasparenza e di corruzione Dolan afferma di prendere queste notizie ''cum grano salis'': ''Anche ai tempi delle prime comunita' cristiane – dice – c'erano grandi problemi e scandali. Basta andarsi a rileggere gli Atti degli Apostoli. Le controversie e le divergenze non mancavano. Io non mi preoccuperei troppo''.