Scoperte le tracce dei primi uomini in Nuova Guinea

Scoperte le tracce dei primi uomini che colonizzarono la Nuova Guinea. Resti di insediamenti umani risalenti a 50.000 anni fa rinvenuti sulle alture dell’isola sono descritti domani su Science da un gruppo di ricerca internazionale coordinato dal neozelandese Glenn Summerhayes dell’università di Otago. La scoperta, sottolineano i ricercatori, è la prima prova documentata dell’occupazione di Sahul, una massa di terra che in passato univa l’Australia con la Papua Nuova Guinea.

Isolate dalle acque, spiegano gli esperti, queste regioni furono tra gli ultimi luoghi del mondo a essere colonizzati dall’uomo. Le tracce scoperte dai ricercatori dimostrano che i primi uomini che raggiunsero la Nuova Guinea abbatterono gli alberi per sgombrare le terre, per produrre cibo e usare le piante. Infatti sono stati rinvenuti gusci di noce carbonizzati provenienti dall’albero del Pandanus che produce anche foglie utilizzabili e un succo simile a quello dell’ananas e resti di asce di pietra probabilmente usate per disboscare la vegetazione.

Il sito contiene anche resti di grani di amido provenienti da patate dolci, raccolte dai luoghi di crescita a più basse e calde altitudini, suggerendo che i territori di questi cacciatori-raccoglitori includevano anche siti posti più a valle. Secondo il ricercatore britannico Chris Gosden dell’università di Oxford, in un approfondimento all’articolo, questo popolo di cacciatori-raccoglitori viveva in gruppi molto mobili che si spostavano da un capo all’altro delle catene montuose della Nuova Guinea e usarono questo luogo come avamposto da dove migliaia di anni dopo colonizzarono gli altri luoghi della terra di Sahul.

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