Tre varianti 'super Covid' in meno di 24 ore, lo studio scienziati statunitensi Tre varianti 'super Covid' in meno di 24 ore, lo studio scienziati statunitensi

Tre varianti ‘super Covid’ in meno di 24 ore, lo studio degli scienziati statunitensi

In meno di 24 ore, gli scienziati statunitensi hanno segnalato tre varianti “super-covid” ma gli esperti sostengono che il mondo deve prepararsi alle molte altre che emergeranno a livello globale.

Secondo gli scienziati, più persone contraggono il coronavirus e tanto più emergeranno delle varianti altamente infettive.

Gli scienziati teorizzano che man mano in tutto il mondo aumenterà il numero di casi le varianti “super-covid” diventeranno più comuni.

Tre varianti ‘super Covid’ grazie ad aumento dei casi positivi

Più casi positivi saranno presenti e maggiore sarà il numero di persone con infezioni rare e croniche.

E questi contagi offrono al virus un’opportunità unica per l’evoluzione di nuove e più potenti varianti COVID-19.

Secondo Trever Bradford, scienziato del Fred Hutchinson Cancer Center, un sistema immunitario più debole consente al virus di rimanere nel corpo più a lungo, periodo durante il quale il sistema immunitario continua a combatterlo.

Ma scontrarsi con il sistema immunitario insegna al virus come resistere meglio.

E Bedford non è l’unico a pensarla così.

Tre varianti ‘super Covid’ perché c’è  più circolazione del virus

“L’aumento delle varianti a cui stiamo assistendo è previsto perché c’è più circolazione del virus e maggiori possibilità che si verifichi una mutazione”, ha detto al DailyMail Ali Mokdad, epidemiologo dell’University of Washington’s Institute for Health Metrics and Evaluation.

E quando le persone rimangono infette per molto tempo, “offrono al virus l’opportunità di mutare all’interno dello stesso ospite”, ha spiegato Mokdad.

L’epidemiologo dice che gli scienziati sospettano che sia in questo modo in cui è nata la variante britannica, B117:

“Una persona infetta per 12 giorni è stata quella che dato il via a tutto”, anche se questa teoria deve ancora essere confermata.

Tre varianti ‘super Covid’, i casi di Regno Unito, Sud Africa, Brasile e Stati Uniti

Nel Regno Unito, la variante B117, più contagiosa, è diventata dominante.
Varianti analoghe sono emerse in Sud Africa, Brasile e Stati Uniti.

Attualmente gli Stati Uniti hanno altre due varianti. Finora, sembrano tutte più contagiose, ma non più letali.

Gli scienziati pensano che i vaccini funzioneranno anche sulle varianti ma è la domanda che incombe su loro.

“Ecco perché il dibattito sulla riduzione della dose dei vaccini o sulla somministrazione della sola prima dose è molto, molto pericoloso,” dice Mokdad.

“Non vogliamo che il virus si abitui a piccole dosi, vogliamo assicurarci che quando il virus entra in contatto con gli anticorpi immunitari, perda ogni volta e velocemente”.

Le infezioni croniche da COVID-19 – da non confondere con i sintomi del “long covid” che possono persistere mesi anche dopo essere guariti – possono durare settimane o addirittura mesi e più comunemente colpire persone con un sistema immunitario debole.

Un team della Southern Illinois University Carbondale ha localizzato la prima comparsa di una nuova variante, chiamata 20C-US, in Texas nel maggio 2020.

La variante porta diverse mutazioni, inclusa la proteina spike, che il virus utilizza per entrare e infettare le cellule umane.

Gli scienziati affermano che la variante potrebbe essere responsabile di almeno il 50% di tutti i casi americani, il che significa che è molto diffusa.

I ricercatori prevedono che in questo momento negli USA, 20C-US potrebbe essere la variante più dominante del coronavirus.

I ricercatori dell’Ohio hanno annunciato la scoperta di due varianti: una praticamente identica a una variante emersa nel Regno Unito e l’altra completamente unica negli Stati Uniti.

Keith Gagnon, professore associato di chimica e biochimica al SIU, ha affermato che “finora, .sulla base delle mutazioni non credo che avranno un impatto significativo sull’efficacia del vaccino.

“Il problema è che il virus continua ad evolversi e da maggio ha sviluppato tre mutazioni. Due si trovano nella proteina spike, una delle quali potrebbe influenzare il legame con gli anticorpi. Ci sono molte incognite”.

Sia Pfizer che Moderna hanno testato i loro vaccini contro le varianti internazionali e affermano di aspettarsi che forniscano protezione.
(Fonte: Daily Mail)

Gestione cookie