Trump, video dall'ospedale Trump, video dall'ospedale

Trump, video dall’ospedale: “Sto meglio” VIDEO Ma ci sono dubbi sulle reali condizioni

Il primo bollettino medico sulle condizioni di Donald Trump, dopo il ricovero per coronavirus, sembra rassicurare gli americani. Ma alcuni parametri vitali nelle ultime 24 ore hanno destato “molti timori”.

Donald Trump è comparso in un nuovo video postato su Twitter in cui ha anticipato l’intenzione di tornare al più presto al lavoro per “riprendere la campagna elettorale da dove è stata interrotta”, ma ha anche avvertito che “i prossimi giorni saranno il vero test” per le sue condizioni di salute dopo il contagio da coronavirus.

“Le terapie che sto assumendo e altre che arriveranno sono miracolose” ha detto il presidente parlando dal Walter Reed Hospital dove è ricoverato da ieri con il Covid.

“Comincio a sentirmi bene, credo che il vero test sarà nei prossimi giorni, vedremo cosa succederà nei prossimi due giorni”.

Poco dopo la diffusione del video è tornato a parlare il il medico della Casa Bianca, Sean Conley, che ha avvertito che il presidente “non è ancora fuori pericolo” ma si è detto “cautamente ottimista”.

Il decorso di Trump “procede bene, con sostanziali miglioramenti. Ma non è ancora fuori pericolo, l’equipe che lo segue è cautamente ottimista”.

In giacca e senza cravatta

In camicia bianca, senza cravatta e giacca blu, seduto a un tavolo con alle spalle la bandiera americana e il vessillo presidenziale, Trump ha voluto ringraziare “gli americani e i leader di tutto il mondo che hanno manifestato la loro solidarietà”.

“Non mi sentivo molto bene” ha detto il Presidente in apertura del suo messaggio, “ora sto molto meglio, devo tornare in pista al più presto perché abbiamo del lavoro da fare. Abbiamo fatto grandi cose finora, ma altre sono da fare per rendere l’America di nuovo grande”.

“Voglio ringraziare per tutto il sostegno che ho avuto, che ho visto in tv e ho letto, da parte degli americani” ha detto, “un consenso bipartisan che apprezzo molto”.

“Non ho avuto scelta perché non volevo restare alla Casa Bianca chiuso in una stanza senza poter vedere né parlare con nessuno” ha aggiunto, “voglio essere in prima linea: questa è l’America, questa è la nazione più grande e potente del mondo: io non potevo limitarmi a stare chiuso in una stanza e aspettare che succedesse quello che doveva succedere. Un leader deve affrontare i problemi. Dovevo fare qualcosa e questo è quello che andava fatto”.

“Melania migliora”

Trump ha anche dato informazioni sulle condizioni della moglie, Melania.

“La first lady sta molto meglio” ha detto, “voglio tessere le lodi per il rispetto e l’amore che ha per il nostro Paese (Melania è di origine slovena, ma naturalizzata americana, ndr)”.

Il presidente ha anche fatto dell’ironia dicendo che Melania “come forse sapete è un po’ più giovane di me (i due si levano 24 anni, ndr) e questo la aiuta ad affrontare meglio il virus”.

Per la prima volta dopo molto tempo, Trump non si è riferito al Covid chiamandolo ‘China virus’: “Questo coronavirus o comunque vogliate chiamarlo”, ha detto.

Incertezza sulle condizioni di salute di Trump

Il bollettino medico di Trump ha suscitato più di un dubbio con una fonte a conoscenza delle condizioni di salute del commander in chief che ha dipinto un quadro più allarmante.

Incertezza aggravata da un ‘insider’, che dopo il briefing ha confidato ai reporter una situazione meno rosea: “Le funzioni vitali del presidente sono state molto preoccupanti nelle ultime 24 ore e le prossime 48 ore saranno cruciali in termini di cura. Non siamo ancora su una strada chiara per un pieno recupero”.

Non giocano a favore di Trump né l’età (74 anni) né l’accertata obesità. La conferenza stampa inoltre ha sollevato alcuni dubbi.

Il primo riguarda i tempi della diagnosi, che Conley ha fatto risalire a 72 ore fa, ossia a mercoledì, prima di quando è stata resa nota nella notte di giovedì la notizia della positività al Covid del presidente.

La Casa Bianca ha precisato che Conley intendeva dire che oggi è il terzo giorno dalla positività al test.

Il secondo interrogativo è legato al fatto che il medico ha dribblato la domanda se Trump abbia avuto bisogno dell’ossigeno prima di oggi.

Un’ipotesi rilanciata dalla Cnn secondo cui venerdì si è reso necessario il supporto respiratorio.

Dubbi che rafforzano le polemiche sulla carenza di trasparenza della Casa Bianca sulle condizioni di salute del presidente, che al momento è trattato con il remdesivir e con un’altra terapia sperimentale: un cocktail di anticorpi policlonali sintetici. (fonti AGI, ANSA, video Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev)

 

Gestione cookie