TUNISI – Erano salpati da Savona solo domenica, erano sbarcati a Tunisi alle 8 di mercoledì mattina. Mai avrebbero immaginato che poche ore dopo si sarebbero ritrovati nel mezzo di un sanguinoso attentato terroristico. Erano partiti per una “rilassante settimana di crociera nel Mediterraneo orientale”, come recita la brochure della Costa Crociere. Sulla nave Fascinosa erano in 3.161. Ma alcuni di loro dopo essere andati al Museo del Bardo non sono più tornati.
“Siamo arrivati stamane a Tunisi da Palermo e alle 8 circa 200 persone sono salite sugli autobus per andare al museo”, ha raccontato Alessandro Stefanoni, tecnico di Rainews a bordo della Costa Fascinosa. “Sono giapponesi, russi e italiani. Ci hanno spiegato che due o tre terroristi hanno aperto il fuoco contro un autobus ferendo l’autista tunisino. Sono entrati nel museo, hanno chiuso le porte e aperto il fuoco. Un accompagnatore è riuscito a far fuggire una parte degli ostaggi dalla porta posteriore”.
Lui mercoledì mattina ha deciso di fare un giro per la città vecchia, e non è andato al Museo del Bardo, uno dei più antichi del mondo arabo. Lì sono invece andati alcuni dei tanti, forse ottanta, dipendenti del Comune di Torino in viaggio sulla Costa Fascinosa. Alcuni di loro sono stati presi in ostaggio dai terroristi. Insieme a loro c’era una coppia di Novara rimasta ferita nell’attentato, e una coppia sfuggita per un soffio.
Paura, ferite da curare, ma nulla in confronto ai morti italiani, e non solo. Questo inaspettato attacco al cuore del Paese che, nel dicembre del 2011, diedi inizio alle cosiddette Primavere arabe. Quattro anni dopo, i vecchi dittatori sono caduti, ma al posto della democrazia pare farsi sempre più avanti l‘Isis. O, comunque lo si voglia chiamare, il terrore.
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