Tunisia invasa dalle pecore libiche

TUNISI – Dopo i rifugiati, la Tunisia deve registrare dalla Libia un'altra invasione, certamente inattesa: quella di centinaia di pecore che vengono portate in territorio tunisino e letteralmente svendute dagli allevatori libici.

La denuncia viene dall'Unione tunisina dell'agricoltura e della pesca, secondo cui pecore che in Libia costano 200 dollari, in Tunisia vengono vendute a 115. Prezzi ''scontati'' anche per montoni (da 170 a 90 dollari); capre (da 100 a 40 dollari) e persino dromedari (da 400 a 140 dollari). Occorre in proposito ricordare che la carne degli ovini costituisce uno degli alimenti base della cucina tunisina.

La rivista dell'Unione, El Fellah, sottolinea come questi prezzi stracciati abbiano ovviamente attirato, al confine con la Libia, commercianti da diverse regioni della Tunisia. Le citta' di Dhiba e Remada (che si trovano nel Governatorato di Tataouine) sono diventate ''mercati di bestiame all'aperto''. La cosa ha indotto la Dogana tunisina a vietare l'ingresso nel Paese di camion che trasportano il bestiame per il rischio di trasmissione di malattie.

Secondo la rivista, i commercianti libici stanno cercando di aggirare i controlli in un modo ingegnoso: portano le greggi al confine lontano dalle zone controllate, le lasciano andare da sole e, telefonicamente, si tengono in contatto con chi, appena al di la' della frontiera tunisina le prendono in consegna, le vendono e poi fanno arrivare, agli originari proprietari, il relativo compenso.

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