Turismo sessuale. A Malindi i bambini “non sono un giocattolo”

Qualche anno fa un rapporto dell’Unicef e alcuni articoli apparsi sui giornali accusavano i turisti italiani di andare a Malindi per adescare ragazzini e ragazzine. Gli operatori turistici risposero a gran voce all’agenzia di dell’Onu di fare forzature e esagerazioni.

Poi l’accordo di collaborazione, voluto fortemente dall’organizzazione non governativa italiana Cisp (Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli), che ha coinvolto l’Unicef, la Cooperazione italiana, gli albergatori di Malindi e della vicina Watamu, decine di sponsor tra cui la compagnia aerea locale l’Air Kenya e l’Amref, Ngo che si occupa di salute.

Oggi Malindi risponde con una campagna contro il turismo sessuale forte e decisa che ha come biglietto da visita un poster significativo. La bambina nera, vista di spalle, è seduta sulla spiaggia. Indossa un vestitino elegante. La didascalia è un pugno nello stomaco: «Non sono il tuo giocattolo, rispettami!». E poi: «Qui proteggiamo i bambini, collabora con noi! Ogni attività sessuale con i minori è un crimine».

Lo slogan «Malindi protegge i bambini» non è solo uno scudo contro l’esterno ma è soprattutto un monito contro le famiglie stesse del paese. A Malindi, infatti, spesso sono i genitori che, vivendo nell’indigenza estrema e nella sottocultura più totale, dopo aver abusato dei loro stessi bambini li prostituiscono. Ma le violenze non le esercitano solo i padri; si macchiano di questo infame reato anche gli insegnanti, i parenti e i vicini nel villaggio.

La campagna è stata lanciata con un grande festival musicale. Star della serata Tullio De Piscopo, che ha fatto letteralmente impazzire gli spettatori africani con i suoi virtuosismi alla batteria modificata a bella posta con due bottiglioni di plastica d’acqua da 20 litri.

Il festival fa parte di un progetto più ampio finanziato dalla Cooperazione Italiana con 91 mila euro che ha l’obiettivo di combattere tutte le forme di sfruttamento sessuale dei bambini, attraverso la sensibilizzazione delle famiglie, delle comunità e degli operatori turistici. La Cooperazione italiana lavora da parecchi anni a Malindi in un progetto integrato del valore di 200 mila euro che ha riabilitato scuole, ospedali e generato dodici piccole imprese commerciali nelle quali lavorano le donne.

De Piscopo è stato l’ultimo degli artisti a salire sul palco (poco prima di mezzanotte) in una festa cominciata alle 10 del mattino alla quale hanno partecipato 46 gruppi musicali (moltissimi dei quali assai famosi in Kenya e in Africa) ognuno dei quali ha presentato una canzone inedita sulla difesa dei bambini e sulla necessità di proteggerli dagli abusi sessuali.

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