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Ucraina, distrutta la centrale idroelettrica di Kakhovka: 40mila persone a rischio, russi accusano Kiev 

La centrale idroelettrica ucraina che si trova a Kakhovka nella regione di Kherson è stata distrutta. La notizia è stata confermata anche dal ministero delle emergenze russo che però ha accusato Kiev affermando che la diga di Nova Kakhovka è stata “parzialmente distrutta” a causa di bombardamenti ucraini. Il ministro ha sottolineato che non c’è pericolo per la popolazione delle regione.

Ucraina, distrutta la centrale idroelettrica di Kakhovka 

Le accuse all’Ucraina sono state ribadite poi anche dal Cremlino. Il portavoce Dmitry Peskov ha parlato di “sabotaggio” che “potrebbe avere conseguenze molto negative per decine di migliaia di residenti della regione, conseguenze ambientali e di altra natura che devono ancora essere accertate”. Peskov ha evidenziato che l’azione a parte di Kiev sarebbe stata compiuta anche perché è fallita “l’offensiva su larga scala” lanciata due giorni fa dalle sue forze, con le operazioni che hanno raggiunto una situazione di “stallo”. 

La diga è anche un impianto strategico per il rifornimento di acqua alla Crimea, annessa alla Russia. Il capo della locale amministrazione filorussa, Vladimir Leontiev, citato dall’agenzia Ria Novosti, ha tuttavia detto che le forniture idriche alla penisola non dovrebbero essere interrotte.

Alcuni meccanismi della diga sono stati danneggiati “per un bombardamento ucraino” e c’è stato un innalzamento di 2,5 metri del livello dell’acqua nel bacino, ma la diga stessa “non è stata distrutta” e “non ci sarà una catastrofe”, ha aggiunto Leontyev che ha tuttavia aggiunto che potrebbe rendersi necessaria l’evacuazione di circa 300 case a valle, nelle località di Korsunki e Dnepryan. Secondo un corrispondente dell’agenzia russa Ria Novosti sul posto, le forze ucraine continuano a bombardare con l’artiglieria l’area della diga.

La centrale idroelettrica di Kakhovka è stata completamente distrutta “a seguito dell’esplosione della sala macchine dall’interno” e non è riparabile, riferisce l’emittente statale ucraina Suspilne, che cita la società statale Ukrhydroenergo. L’operatore gestisce numerose centrali idroelettriche lungo i fiumi Dnipro e Dniester.

Danni alla centrale nucleare di Zaporizhzhia? 

I danni provocati alla diga di Kakhovka “potrebbero avere conseguenze negative per la centrale nucleare di Zaporizhzhia, ma la situazione è sotto controllo”, afferma l’operatore nucleare ucraino Energoatom. L’acqua serve a raffreddare i reattori. Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) però non c’è “alcun pericolo nucleare immediato” alla centrale di Zaporizhzhia. “Gli esperti dell’Aiea” presenti sul sito “stanno monitorando da vicino la situazione”, ha aggiunto l’organismo Onu in un tweet, mentre l’impianto utilizza l’acqua del fiume per raffreddare il combustibile dei noccioli dei reattori.

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Ansa

80 località e 40mila persone a rischio evacuazione

Ventiquattro villaggi sono stati allagati dopo l’attacco alla diga, ha reso noto il governo ucraino. Il vice procuratore generale ucraino Viktoriya Litvinova citata dall’agenzia Unian, ha affermato che delle persone a rischio evacuazione più di 17mila si trovano nei territori controllati dall’Ucraina, mentre le altre 25mila nelle zone gestite dalle autorità russe. In tutto, sono circa 80 le località a rischio inondazione a causa dell’innalzamento del livello dell’acqua nel fiume Dnipro.

Il ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba, afferma che “la Russia ha distrutto la diga di Kakhovka infliggendo probabilmente il più grande disastro tecnologico d’Europa degli ultimi decenni e mettendo a rischio migliaia di civili. Questo è un atroce crimine di guerra. L’unico modo per fermare la Russia, il più grande terrorista del 21mo secolo, è scacciarla dall’Ucraina”. 

La portavoce del Comando militare del sud dell’Ucraina, Natalia Humeniuk, ha accusato la Russia di avere fatto saltare in aria la diga per impedire alle forze ucraine di attraversare il fiume Dnipro. “Questa è una reazione isterica”, ha affermato Humeniuk. “Erano consapevoli che il movimento delle forze di difesa avrebbe avuto luogo, e in questo modo hanno cercato di influenzare le forze di difesa in modo che l’attraversamento del fiume Dnipro, che temevano, non avvenisse”. 

Zelensky convoca Consiglio di sicurezza

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha convocato con urgenza il Consiglio di sicurezza nazionale. “Facciamo di tutto per salvare le persone. Sono coinvolti tutti i servizi, militari, governo, uffici”, ha scritto su Telegram al termine della riunione”Questa notte alle 02:50 (l’1:50 in Italia), i terroristi russi hanno effettuato una detonazione interna delle strutture della centrale idroelettrica di Kakhovka. Circa 80 insediamenti si trovano nella zona inondata – ha sottolineato il leader ucraino -. È stato ordinato di effettuare l’evacuazione dalle aree a rischio e di fornire acqua potabile a tutte le città e villaggi che ricevevano acqua dal bacino idrico di Kakhovsky”. Alla riunione dell’Nsdc sono state concordate “una serie di misure internazionali e di sicurezza per ritenere la Russia responsabile di questo attacco terroristico”, conclude il messaggio.

Onu convoca una riunione urgente

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu terrà una riunione urgente . L’incontro è stato chiesto sia dall’Ucraina (sostenuta dagli Stati Uniti) che dalla Russia.”La centrale idroelettrica di Kakhovka è stata fatta saltare in aria dalle forze di occupazione russe. La portata della distruzione, la velocità e il volume dell’acqua, le probabili aree di allagamento sono attualmente in corso di verifica. Tutti i servizi funzionano. La situazione viene monitorata”, ha affermato il Comando operativo sud. 

Ue è pronta a fornire aiuti

L’Ue è pronta a fornire aiuti immediati dopo l’attacco alla diga: “Restiamo in contatto con le autorità ucraine per garantire l’assistenza immediata dell’Ue. Il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze della Commissione europea (ERCC) sta monitorando attivamente la situazione ed è in stretto contatto con il Servizio di emergenza dello Stato ucraino. L’Ucraina può richiedere assistenza nell’ambito del Meccanismo di protezione civile dell’Ue (UCPM): siamo pronti a rispondere a qualsiasi necessità immediata, compresi cibo e acqua potabile”. Così in una nota Josep Borrell e il Commissario per la gestione delle crisi Janez Lenarčič.

 

 

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