MINSK – Firmato il cessate il fuoco in Ucraina: la Russia e Kiev hanno raggiunto un accordo che fermerà i combattimenti dalle 18 di venerdì 5 settembre. L’annuncio arriva nel bel mezzo del vertice Nato, con l’Occidente diviso su cosa fare per fermare la Russia, e mentre gli scontri in Ucraina continuavano. Solo in mattinata sono morti 7 civili nella città di Mariupol. Se sarà vera tregua è possibile non partano le ulteriori sanzioni anti Russia che Usa ed Europa avevano di fatto deciso ma sospeso in attesa dell’esito appunto della trattativa sulla tregua. Più probabile è però che le sanzioni scattino comunque, data l’escalation di tensione tra Nato e Mosca.
La Nato ha formalizzato la scelta di mettere in campo una forza militare di intervento rapido, cinquemila uomini. In più, ed è questo che ha reso Mosca furiosa, la forza di intervento rapida poggerà su cinque nuove basi Nato poste a cerniera intorno ai confini della Russia. Scelta che Mosca ha definito un “rischio per la pace” aggiungendo un commento sprezzante “la nato non cambia il suo Dna”.
Quanto all’Ucraina, cosa comprenda l’accorso per il cessate il fuoco, che tregua possa essere ancora non è chiaro, anche se i russi chiedevano lo stop dei bombardamenti da parte di Kiev in cambio di uno stop all’avanzata dei filorussi.
Nelle stesse ore in cui Poroshenko e Putin si incontravano a Minsk, dove è stato deciso il cessate il fuoco, il vertice Nato confermava le anticipazioni dei giorni scorsi. Gli alleati hanno cioè deciso di disporre una forza di pronto intervento con 5000 uomini ai confini con la Russia, quindi nei Paesi baltici, in Polonia e in Romania.
Angela Merkel, prima del raggiungimento dell’accordo, aveva parlato di una ”speranza” riposta nella possibilità che si arrivasse ad una ”tregua” tra Ucraina e Russia. La cancelliera ha sottolineato che la Nato va avanti sulla ”doppia strategia”: ”Durezza, ma lasciando la porta aperta al dialogo”, ha spiegato.
In particolare le divisioni degli alleati riguardano le sanzioni alla Russia, o meglio, il loro inasprimento. Un passo che potrebbe comportare ulteriori danni alle economie occidentali visto che Putin, in risposta alle prime sanzioni, aveva bloccato l’importazione di una serie di prodotti dall’estero. Ora il cessate il fuoco può far sperare. Matteo Renzi dal vertice Nato in Galles ha parlato di “sanzioni dure”. Nelle prossime ore si saprà quali e se e quando scatteranno.
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