Ucraina. Kiev rilancia offensiva ad est, ipotesi tregua si allontana

Truppe ucraine
Truppe ucraine

UCRAINA, KIEV – Le truppe di Kiev rilanciano l’offensiva a est a dispetto dei tentativi della diplomazia di promuovere un cessate il fuoco in Ucraina e lanciano un attacco a 30 km da Donetsk, nei pressi del villaggio di Karlivka, sulla strada verso la principale roccaforte degli insorti.

L’ipotesi di tregua intanto si allontana, e il gruppo di contatto fra Ucraina e separatisti, con la mediazione di Russia e Osce, non riesce neppure a trovare un posto dove riunirsi. Mentre il ministero della Salute ucraino ammette che dall’inizio dell’operazioni militari nelle regioni ribelli le vittime civili sono state 478, fra le quali 7 bambini.

I separatisti di Donetsk promettono da parte loro di difendere ad oltranza la repubblica autoproclamata nella regione della capitale economica e mineraria dell’Ucraina orientale. Ma non escludono l’evacuazione di centinaia di migliaia di persone. “Le unità del ministero della Difesa, della Guardia nazionale e dei battaglioni della difesa territoriale hanno lanciato una vigorosa offensiva presso il villaggio di Karlivka”, a ovest di Donetsk, ha informato i ministero dell’Interno di Kiev. I separatisti confermano gli scontri. “L’avversario cerca di circondare Donetsk da tutte le parti – ha dichiarato il ministro della Difesa della autoproclamata Repubblica popolare (DNR), Igor Strelkov -. Noi siamo pronti a difendere Donetsk e l’hinterland”. Nell’area vivono un milione di persone, e il premier della DNR, Aleksandr Borodai, evoca la possibilità di evacuare “centinaia di miglia di persone”.

Un giornalista della France Presse sul posto ha visto avanzare colonne di camion e di blindati carichi di truppe e ha sentito un intenso fuoco di artiglieria. Le forze di Kiev cercano di circondare le due maggiori roccaforti dei separatisti dell’est, Donetsk e Lugansk: grandi centri urbani abitati ciascuno da centinaia di migliaia di persone. Il ministero della Salute ucraino ha pubblicato frattanto il suo ultimo bilancio sulle vittime civili delle operazioni a est negli ultimi tre mesi: 478 morti, fra i quali 30 donne, 7 bambini, e 1.392 feriti. I soldati di Kiev uccisi assommano a 215, ai quali si aggiungono 12 militari della Guardia nazionale.

Sul fronte diplomatico si segnala una telefonata a tre fra Vladimir Putin, Angela Merkel e Francois Hollande. Secondo il Cremlino, i tre leader hanno chiesto la ripresa al piu’ presto del cessate il fuoco e la convocazione del gruppo di contatto sulla crisi ucraina fra Kiev, secessionisti, Russia e Osce, deciso il 2 luglio a Berlino. Ma il gruppo, che avrebbe dovuto riunirsi già il 5 luglio, non ha ancora trovato neppure un luogo fisico dove ritrovarsi.

E il ministro degli Esteri ucraino Pavel Klimkin – mentre i carri armati con i vessilli ucraini riprendono a marciare – si è limitato a proporre un’improbabile conferenza via Skype. Oggi secondo le autorità di Kiev sei elicotteri russi avrebbero del resto sconfinato per la seconda volta, ma le truppe locali non li hanno attaccati. Mosca ha a sua volta protestato per presunti nuovi tiri d’artiglieria ucraina contro un posto di frontiera russo.

Gestione cookie