ROMA – Ucraina, verso l’accordo sul conflitto nel Donbass. Dopo 13 ore di colloqui a quattro (il russo Vladimir Putin, l’ucraino Petro Poroshenko, il francese Francois Hollande e la tedesca Angela Merkel) il capo del Cremlino ha annunciato un cessate il fuoco a partire da domenica 15 febbraio. Il presidente russo ha chiesto di fermare “inutili spargimenti di sangue” e ha annunciato un accordo sul ritiro delle armi pesanti.
Ad un accordo si sembrava vicini già nella prima mattina, ma il presidente ucraino aveva bollato come inaccettabili le condizioni poste da Putin. I leader delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk finora hanno rifiutato di firmare il documento concordato dai quattro capi di Stato e di governo per far tornare la pace nel Donbass.
Ria Novosti, agenzia russa, aveva riferito che Putin, Poroshenko, Merkel e Hollande puntavano ad ottenere un cessate il fuoco nell’est ucraino entro 48 ore, ritiro delle armi pesanti e creazione di una zona di sicurezza nell’est. I cronisti presenti riferiscono invece di “volti tesissimi” dei protagonisti. Non è chiaro se il documento in 13 punti redatto in inglese e intitolato “Un pacchetto di misure per l’attuazione degli accordi di Minsk”, datato 12 febbraio, ore 05:30, sia il testo finale dell’accordo e o un progetto di intesa.
Il più nervoso sembrava proprio il solitamente impassibile Vladimir Putin, sorpreso all’inizio dei colloqui a spezzare una matita (e la foto ha fatto il giro del mondo). Poroshenko aveva lasciato l’incontro a quattro prima degli altri: dopo l’uscita di Putin ha raggiunto di nuovo Merkel e Hollande, con cui ha avuto un altro scambio di idee.