Ucraina, mille morti dopo tregua, fuoco su convoglio osservatori Osce

Osservatori Osce in Ucraina
Osservatori Osce in Ucraina

UCRAINA, KIEV – Un convoglio di osservatori Osce è finito sotto il fuoco di uomini armati e in uniforme a circa 15 chilometri a ovest di Donetsk, in una zona controllata dalle truppe di Kiev. A rivelarlo è la stessa missione speciale Osce in Ucraina, scatenando l’ennesima guerra di accuse tra Mosca e Kiev proprio mentre l’Onu denuncia che dalla firma della fragile tregua del 5 settembre sono quasi mille le persone che hanno perso la vita nel sud-est ucraino.

Di fatto il cessate il fuoco non ha mai messo a tacere del tutto cannoni e kalashnikov, e dall’inizio del conflitto ad aprile il sangue non ha mai smesso di scorrere nel Donbass, dove – sempre secondo l’Onu – in questi sette mesi di combattimenti sono morte “almeno 4.317” persone tra civili, soldati e miliziani.

Mentre 9.921 sono quelle rimaste ferite. La tensione resta quindi altissima alla vigilia del primo anniversario della ‘rivoluzione’ di Maidan, che a febbraio ha costretto a una fuga rocambolesca in Russia l’allora presidente Viktor Ianukovich. Venerdi nel centro di Kiev si svolgerà una manifestazione per ricordare la rivolta e i suoi caduti. E il vicepresidente americano Joe Biden sarà per l’occasione nella capitale ucraina per incontrare il presidente Petro Poroshenko e il premier Arseni Iatseniuk, considerato legato politicamente a Washington e apertamente a favore di un ingresso dell’Ucraina nella Nato a cui Mosca – accusata da Kiev e Usa di sostenere militarmente i separatisti – è da sempre fermamente contraria.

Alla mossa americana, il leader del Cremlino Vladimir Putin ha risposto indirettamente affermando che le cosiddette rivoluzioni colorate “sono una lezione e un monito” e devono essere evitate. Ma a preoccupare lo ‘zar’ potrebbero essere i risultati di un sondaggio del gruppo sociologico Rating, secondo cui gli ucraini favorevoli all’adesione all’Alleanza atlantica sarebbero in aumento, superando per la prima volta la soglia del 50% (ma non è chiaro quanto nel dato siano comprese le regioni dell’est russofono in mano ai ribelli).

Ha invece gettato acqua sul fuoco la cancelliera tedesca Angela Merkel, che dalla Polonia ha dichiarato che la Germania “è consapevole” che “la sicurezza in Europa, almeno nel lungo termine, non può esser garantita senza la Russia”. E anche il nuovo ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni, ha sottolineato che le sanzioni imposte a Mosca “non possono essere l’unico strumento politico dell’Ue” e che per risolvere il conflitto in Ucraina “resta cruciale l’interlocuzione diretta tra Mosca e Kiev”.

Gli spari contro il convoglio dell’Osce non contribuiscono però di certo a una de-escalation delle tensioni. Mosca ha subito puntato il dito contro il governo ucraino – le cui forze militari erano state chiamate indirettamente in causa per questo episodio dal comunicato dell’organizzazione paneuropea – per questo “incidente vergognoso” affermando per bocca del portavoce del ministero degli Esteri, Aleksandr Lukashevich, che “la parte ospite è obbligata ad assicurare tutte le garanzie necessarie per i movimenti e il lavoro della missione internazionale di monitoraggio del cessate il fuoco”. Ma Kiev nega che siano stati i suoi soldati a sparare e sostiene che si tratterebbe di “una provocazione” dei separatisti “con lo scopo di screditare l’esercito ucraino”.

Secondo l’Osce, gli osservatori si trovavano tuttavia nei pressi del villaggio di Marinka, sotto il controllo delle truppe di Kiev, e ad alcuni chilometri dalla roccaforte separatista di Donetsk, quando uno dei due soldati (“personale in uniforme con elmetto”) a bordo di un camion che trasportava una grande cassa di legno verde ha sparato due colpi verso il convoglio da una distanza di circa 80 metri. I proiettili sono finiti ad appena due metri dal secondo veicolo dell’Osce, costringendo gli ispettori ad abbandonare immediatamente la zona per motivi di sicurezza. Un episodio simile era avvenuto del resto martedi, quando colpi di avvertimento erano stati sparati a un veicolo Osce proprio da un check-point delle truppe ucraine nei pressi di Debaltsevo.UCRAINA,

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