Uragano Sandy: “New York, non fare come il terremoto a L’Aquila”

Uragano Sandy a New York (foto Lapresse)

ROMA – Il terremoto dell’Aquila deve essere un esempio da non seguire. New York, colpita dall’uragano Sandy, è adesso alle prese con la ricostruzione. Il noto critico d’arte del New York Times Michael Kimmelman, che ha seguito da vicino le vicissitudini degli aquilani messi ko dal devastante sisma del 2009, ha suggerito ai suoi concittadini di non seguire l’esempio aquilano.

”L’Aquila, capoluogo dell’Abruzzo, nel centro Italia, e’ assai lontana da Staten Island o Rockaways, ma le difficolta’ che la citta’ italiana incontra per riprendersi dal terremoto possono essere un monito per New York, a sua volta colpita dall’uragano Sandy”.

La strada seguita per la ricostruzione dell’Aquila non e’ per il critico d’arte statunitense un esempio da seguire. In particolare Kimmelman cita il piano delle cosiddette ”new towns” messo in campo dall’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ha comportato il trasferimento dei senza tetto in periferie ”tagliate fuori dalla vita civile” e la contestuale morte del centro storico cittadino ridotto ad un cumulo di macerie e foriero di una nuova forma di industria locale: la ”pornografia delle rovine”.

Dall’esempio dell’Aquila, New York dovrebbe comprendere che una catastrofe naturale come un sisma o un uragano possono essere ”un test per l’immaginazione”. E, in questo senso, la spinta per cambiare una citta’ o una nazione senza ostinarsi a rincorrere con promesse irrealizzabili, l’antico splendore. Vale a dire: anche senza le case in pietra tipiche della tradizione, L’Aquila potrebbe rinascere, diversa, con case antisismiche in legno. New York e’ avvisata.

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