Usa 2016. Biden non scende in campo, ”Ma non sarò silente”

Joe Biden
Joe Biden

USA, WASHINGTON – “Non sarò candidato, ma non saro’ silente”. Lo ha detto il vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden annunciando la sua rinuncia a scendere in campo per le presidenziali. Al suo fianco, nel Rose Garden della Casa Bianca, il presidente Barack Obama e la moglie Jill.

La finestra per la corsa alla presidenza degli Stati Uniti “si e’ chiusa”. Ha detto Biden, la mia famiglia era pronta, ma non c’e’ piu’ tempo”.

In quello che sembra un chiaro appello ai candidati democratici nella corsa alla Casa Bianca, Biden li ha invitati ad abbracciare l’eredita’ del presidente Barack Obama e a correre sulla sua linea. “C’e’ ancora molto altro da fare”, ha detto.

“Per il bene del Paese, bisogna lavorare insieme, perchè compromesso non è una brutta parola”, ha aggiunto Biden, in un appello è rivolto ai democratici, che invita a lavorare con i repubblicani. “Il presidente Obama ha guidato il Paese verso la ripresa”.

La mancata discesa in campo di Biden non ha avuto effetti di rilievo tra i democratici, che stanno consolidando il loro sostegno per Hillary Clinton come candidata del partito per la corsa alla Casa Bianca, e hanno sempre mostrato poco interesse per la possibile discesa in campo del vice presidente.

E’ quanto è emerso da un sondaggio Wall Street Journal/Nbc, secondo cui solo il 30% di coloro che pensano di votare alle primarie democratiche erano convinti che Biden si dovrebbe candidare. Se l’attuale vice presidente avesse deciso di scendere in gara per le primarie, mostra il sondaggio, solo il 15% avrebbe deciso di votarlo. Numeri che probabilmente hanno contribuito alla rinuncia.

Il 49% sceglierebbe Hillary Clinton e il 29% il senatore del Vermont Bernie Sanders. Senza Biden in gara, invece, il vantaggio dell’ex first lady su Sanders sarebbe secondo le proiezioni del 58% contro il 33%.

Un forte rischio per la Clinton e’ tuttavia ancora rappresentato dall’audizione in Congresso sugli attentati del 2012 a Bengasi, in Libia, che hanno causato la morte di quattro americani, incluso l’ambasciatore. Secondo il sondaggio solo il 27% degli americani infatti sono nel complesso soddisfatti con le risposte che l’ex segretario di Stato ha dato sinora sugli attacchi, mentre il 44% non lo sono.

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