USA, HONOLULU – Dopo essersi aggiudicato i caucus negli Stati di Washington e Alaska, Bernie Sanders vince anche alle Hawaii, dando una potente spinta psicologica ai suoi sostenitori, e compiendo un altro piccolo passo verso la nomination democratica per la corsa alla Casa Bianca.
In un’intervista all’Ap, il senatore del Vermont ritiene la sua performance nelle assemblee popolari dei tre Stati come una ‘rimonta occidentale’, aggiungendo voler ridurre le distanze dalla frontrunner Hillary Clinton negli Stati del nordest, incluso quello di New York.
Una cavalcata e fino alla fine. Questo vuole il candidato democratico per la nomination, che non intende ancora concedere la vittoria alla frontrunner Hillary Clinton nonostante lo scarto nella conta dei delegati. Cosi’ punta ad una battaglia all’ultimo voto fino a sfidare la rivale proprio nello Stato tra quelli a lei piu’ favorevoli, New York, di cui e’ stata senatore e che vota per le primarie democratiche il prossimo 19 aprile.
C’e’ una strategia precisa in questa direzione, scrive il Washington Post citando indiscrezioni della campagna di Sanders, secondo cui il piano e’ di andare all’attacco con un ‘tour’ serratissimo e uno schema simile a quello applicato con successo in Michigan, dove nelle scorse settimane il senatore liberal ha messo a segno un sorpasso inaspettato.
E la vittoria conseguita ad ovest, dove si e’ aggiudicato con largo margine i caucus dei tre stati – una delle giornate migliori per il senatore del Vermont – non puo’ che rafforzare questo piano, insieme alla convinzione che anche in Wisconsin, dove si vota il 5 aprile, Sanders abbia una chance.
Un possibile successo di Sanders a New York puo’ rivelarsi anche un test per il patito democratico, una verifica su quanto e coma possa ricomporsi e tenere insieme le sue anime per lo sprint finale dell’autunno verso l’election day che apre le porte della Casa Bianca.