Usa, 30 giorni di carcere: aveva filmato l’amico in atteggiamenti gay

NEW YORK – Dharun Ravi è un ragazzo di origini indiane che oggi 21 maggio è stato condannato da un tribunale del New Jersey a 30 giorni di prigione per aver in segreto filmato un incontro omosessuale di un suo compagno di università, che poi si e' suicidato.

La vicenda che ha suscitato grande emozione negli Usa ed è stata indicata come un tragico esempio di cyberbullismo, risale al settembre del 2010, quando Ravi, allora diciottenne e studente della Rutgers University, in New Jersey, filma in segreto con una webcam il suo compagno di stanza e coetaneo Tyler Clementi mentre si bacia con un altro ragazzo, piu' grande di lui. Rapidamente quelle immagini finiscono in un social forum online, e quattro giorni dopo Clementi, considerato come un promettente violinista all'orchestra sinfonica dell'Universita', si uccide gettandosi da un ponte, il George Washington Bridge, che collega il New Jersey a New York.

Ravi e' stato quindi incriminato con 15 capi d'accusa, tra cui intimidazione, ovvero crimine d'odio, e invasione della privacy. Il 16 marzo e' stato giudicato colpevole e, anche se non e' stato indicato come responsabile di aver causato la morte di Clementi, rischiava fino a dieci anni di prigione.

Una pena giudicata eccessiva da molte associazioni per la difesa dei diritti dei gay che, pur considerando Clementi come uno dei loro simboli, hanno in varie pubblicazioni e articoli sostenuto che Ravi rischiava di finire come un capro espiatorio.

In molti hanno sostenuto che Ravi, che e' nato in India rischia l'espulsione dagli Usa, meritava di finire in prigione, ma non per cosi' a lungo. In una manifestazione in New Jersey e' stato indicato come uno degli esempi di una giustizia che cerca sempre a tutti i costi qualcuno da biasimare e anche Bill Dobbs, un attivista per i diritti dei gay ha affermato che le incriminazioni che gli sono state ascritte erano ''eccessive''.

Teorie evidentemente accolte dal giudice del tribunale di New Brunswick, che ha tuttavia sottolineato di non aver mai sentito Ravi ''chiedere scusa'' e lo ha accusato di aver mostrato una ''insensibilita' colossale''.

La vicenda e' comunque servita per dare lo spunto a numerosi esperti del web per interrogarsi sul cyberbullismo, oltre che sugli effetti pericolosi derivanti da un uso sconsiderato dei social network.

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