Usa: in carcere per 20 anni per omicidio. Scagionato dal dna

NEW HAVEN – Per vent’anni Kevin Ireland è rimasto rinchiuso in una prigione dello stato americano del Connecticut, accusato e condannato per un crimine che non aveva commesso. Poi è arrivato un nuovo esame del Dna e un nuovo verdetto. Così, ora, Ireland è libero e chiede un risarcimento di 8 milioni di dollari allo Stato del Connecticut.

L’uomo, nel 1986, era stato riconosciuto colpevole di aver violentato e ucciso una donna, madre di 4 bambini. Vent’anni dopo, però, per quello stesso delitto, la corte di New Haven ha condannato un altro uomo Kevin Benefield, di 47 anni. Sarebbe stato lui, quindi, a stuprare e uccidere l’allora trentenne Barbara Pelkey.

A decidere della liberazione di Ireland è stata la prova del dna: è bastato un campione di saliva di Benefield, prelevato nel 1986 ma testato solo nel 2009. L’errore investigativo, invece, sarebbe nato dalla vicinanza dei due al luogo del delitto. Ireland lavorava in una paninoteca, mentre Benefield era impiegato di un’azienda di catering.

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