Usa-Cina, azienda cinese ordina ai dipendenti: "Chi usa iPhone sarà licenziato" Usa-Cina, azienda cinese ordina ai dipendenti: "Chi usa iPhone sarà licenziato"

Usa-Cina, azienda cinese ordina ai dipendenti: “Chi usa iPhone sarà licenziato”

Usa-Cina, azienda cinese ordina ai dipendenti: "Chi usa iPhone sarà licenziato"
Usa-Cina, azienda cinese ordina ai dipendenti: “Chi usa iPhone sarà licenziato”

ROMA – Licenziato chi usa l’iPhone. Accade alla Jinggang Motor Vehicle Inspection Station, un’azienda cinese della provincia dello Jiangsu che ha vietato ai suoi dipendenti l’uso del melafonino statunitense e non solo. Al bando anche tutti gli altri grossi brand americani: no agli hamburger di McDonald’s, i polli di Kentucky Fried Chicken, così come le auto Ford, Chrysler e General Motors o l’immensa gamma di prodotti Procter & Gamble. A chi non vorrà rispettare le nuove regole, sarà indicata la porta. Per dirla con Trump: “You are fired!”, come era solito gridare agli sfortunati concorrenti di The Apprentice.

Il messaggio esposto in bacheca alla Jinggang è chiaro: “Per aiutare il nostro Paese a vincere questa guerra, le autorità aziendali hanno deciso che tutti i dipendenti devono immediatamente interrompere l’acquisto e l’utilizzo di prodotti americani”. E’ solo l’ultima bizzarra ripercussione del braccio di ferro sui dazi tra Usa e Cina, culminato col caso Huawei. Del resto in Cina è da mesi attivo il movimento Boycott Apple, frutto della crescente insofferenza nei confronti del protezionismo americano.

Dello stesso tenore anche l’iniziativa di un ristorante in Cina che con un cartello avvisa i turisti all’ingresso: 2D’ora in poi, il nostro negozio addebiterà il costo del servizio del 25% ai clienti americani. Se non capite, consultate l’Ambasciata Americana”.

Intanto, sul piano industriale il colosso della telefonia cinese Huawei, ha annunciato il lancio imminente di un nuovo sistema operativo che sostituisca Android (quello di Google). Mentre sul piano finanziario, a fari spenti, la Cina ha disertato l’ultima asta dei buoni del Tesoro Usa (il che, essendo il primo sottoscrittore, contiene la minaccia implicita alla sostenibilità del debito Usa). Dopo aver concesso una tregua di 90 giorni a Huawei, sembra che Trump stia meditando un’altra mossa di rappresaglia. 

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