Usa. Il dipendente pubblico può essere intercettato

Il capo controlla i messaggi del dipendente e può farlo.   La Corte Suprema degli Stati Uniti ha dato ragione al Dipartimento di polizia di Ontario, in California, che ha controllato gli sms inviati con un cerca persone: non c’è nessuna violazione della privacy.

Protagonista della vicenda è il sergente Jeff Quon, che ha usato il cerca-persone di lavoro per scrivere alla moglie e all’amante testi piuttosto piccanti che i giudici Usa hanno definito «per usare un eufemismo, sessualmente espliciti».

Per Quon la Corte sbaglia e il Dipartimento ha invaso la sua sfera privata, ma il poliziotto dimentica di aver sottoscritto una regola che permette il controllo di internet e mail dei dipendenti. Il punto è che non c’è nessun riferimento chiaro ai messaggi sul cercaperson

«La città – scrive il giudice Anthony M. Kennedy – ha un legittimo interesse nel verificare che i propri dipendenti non siano costretti a pagare di tasca loro spese collegate al lavoro e che l’amministrazione comunale non debba sostenere i costi di eccessive comunicazioni personali».

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