Nuovo caso scuote Usa. Ragazzino di 14 anni uciso da due poliziotti nel Bronx

Shaaliver Douse
Shaaliver Douse

NEW YORK, STATI UNITI – Un nuovo caso scuote l’America: un ragazzino nero di soli 14 anni e’ stato ucciso nel Bronx, a New York, da due agenti della polizia che lo hanno freddato con un colpo alla mascella. Secondo quanto dichiarato dalla polizia della Grande Mela il teenager, di nome Shaaliver Douse, era coinvolto in una sparatoria, forse con una gang rivale. Le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza mostrano Douse sparare contro un gruppo di uomini fuori da un negozio e poi inseguire una persona che tenta di fuggire.

L’episodio e’ avvenuto intorno alle tre del mattino, ora locale: due agenti di pattuglia nel quartiere, sentiti degli spari, sono corsi sul posto e hanno intimato al 14enne, che aveva in mano una pistola semiautomatica 9 millimetri, di posare la sua arma. Il giovane invece avrebbe fatto esplodere un altro colpo e cosi’ uno degli agenti lo ha freddato. Il capo del dipartimento di polizia di New York, Raymond Kelly, ha spiegato che non e’ chiaro se il ragazzo stesse puntando l’arma contro i poliziotti o verso l’uomo che stava fuggendo nella loro direzione. I nomi dei due agenti, di 26 e 27 anni, non sono stati resi noti, ma entrambi lavoravano al dipartimento dal gennaio scorso.

”Penso che abbiano fatto cio’ che ci aspetteremmo da qualsiasi poliziotto, di qualsiasi livello di esperienza”, ha aggiunto Kelly. Nonostante la giovane eta’, Douse aveva diversi precedenti penali, e nel mese di maggio e’ stato arrestato e accusato di tentato omicidio per aver ferito un ragazzo di 15 anni nel corso di una sparatoria, sempre nel Bronx. In quell’occasione e’ stato rilasciato perche’ i testimoni non sono riusciti ad identificarlo. A difendere a spada tratta il teenager e’ Quwana Barcene, una sua zia di 35 anni.

La donna ha puntato il dito contro la polizia, affermando ”gli agenti devono smettere di uccidere i nostri figli”, e paragonando la morte del nipote a quella del 17enne nero della Florida Trayvon Martin, freddato dalla guardia volontaria George Zimmerman il 26 febbraio 2012. Il caso di Trayvon sin dall’inizio ha diviso l’America: il ragazzo era disarmato, ma Zimmerman ha sempre sostenuto di aver sparato per legittima difesa. Per questo motivo e’ stato assolto, scatenando la rabbia di chi sostiene che dietro la morte del giovane c’era un movente razziale.

Lo stesso Barack Obama, primo presidente afroamericano della storia degli Stati Uniti, era intervenuto sulla vicenda chiedendo di appurare la verita’, e affermando: ”se avessi un figlio sarebbe come Trayvon”. Mentre dopo la sentenza di assoluzione, Obama ha commentato ”la giuria ha parlato”, chiedendo rispetto per la famiglia del giovane e lanciando un appello ad una calma riflessione.

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