Usa. Clinica degli orrori per aborti del dottor Kermit Gosnell a Filadelfia

FILADELFIA, STATI UNITI -Utilizzava metodi barbarici come lo ‘snipping’ – tagliare con le forbici la colonna vertebrale dei neonati – e conservava feti congelati e ridotti a brandelli in confezioni di succo di frutta o scatole di scarpe: sono i dettagli agghiaccianti di una vicenda che ha sconvolto l’America, e che ha come protagonista un medico che praticava gli aborti a Filadelfia.

L’uomo, il dottor Kermit Gosnell, di 72 anni, nella Women’s Medical Society, la clinica di sua proprieta’ ribattezzata ”clinica degli orrori”, secondo l’accusa praticava aborti fuori dai termini previsti dalla legge americana, ossia 24 settimane e addirittura sopprimeva bambini nati vivi.

I fatti risalgono al 2009, ma sono venuti alla luce solo ora grazie al processo iniziato il 18 marzo a carico di Gosnell, il quale e’ accusato di omicidio, abuso di cadavere, uso indiscriminato di farmaci, concorso a delinquere finalizzato all’omicidio e corruzione.

Insieme a lui sono finiti in tribunale anche nove dipendenti. Nel 2010, quando l’Fbi entro’ nella clinica per una vicenda di medicinali illegali, si trovo’ di fronte a uno scenario raccapricciante: locali sporchi di sangue, feci e urina di gatti, donne semi-coscienti abbandonate in una sala, strumenti operatori obsoleti, arrugginiti e non sterilizzati. Secondo gli assistenti di Gosnell, che hanno testimoniato in tribunale, molti neonati sono stati uccisi dopo il parto con metodi agghiaccianti.

La ventottenne Kareema Cross, assistente medico che ha lavorato nella clinica dal 2005 al 2009, ha detto di aver visto almeno 14 neonati nati vivi e poi uccisi. Una delle tecniche abortiste piu’ praticate era quella di far partorire in anticipo le donne facendole sedere sul water, in modo da far cadere il feto direttamente nell’acqua.

Inoltre, il medico utilizzava lo ‘snipping’, il taglio del midollo spinale dei piccoli con le forbici. Secondo i testimoni, il dottore era addirittura solito ironizzare sui feti appena uccisi. Nonostante le numerose e concordi testimonianze, l’avvocato difensore di Gosnell nega tutto, spiegando che nessun bambino e’ nato vivo, mentre la Cross e’ morta a causa delle sue difficili condizioni cliniche.

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