ROMA – Quita è una ragazza si 21 anni della Liberia. E’ arrivata negli Stati Uniti dopo essere stata adottata, adolescente, dai coniugi Puchalla. Quita ha potuto passare così qualche anno in Wisconsin, ma ha problemi comportamentali e psicologici, non è facile crescerla. E così la mamma adottiva Melissa ha pensato di mettere un annuncio online: bambina adottata si cede ad altra famiglia gratis. E così, tempo due giorni, Quita è stata portata in Illinois, dai coniugi Eason. Quello che Melissa ignorava, o ha voluto ignorare, è che gli Eason avevano precedenti per violenza e problemi psichiatrici.
Morale, tempo qualche settimana e Quita è tornata dai genitori che l’avevano ceduta. La storia di questa ragazzina liberiana non è affatto isolata. Ci sono annunci su Facebook, gruppi su Yahoo!. Si chiama “re-homing“, termine generalmente usato per ricollocare animali domestici, ma qui si parla di bambini adottati che non si sono perfettamente inseriti nella famiglia adottiva.
Pratica non legale, ovviamente, ma negli Stati Uniti la legge non è severa: un’inchiesta della Reuters ha portato alla luce le proporzioni del fenomeno. Molti si rivolgono anche a un notaio per trasferire la custodia ad un’altra coppia, cosa che però non equivale evidentemente a una nuova adozione legale. Non solo: il passaggio del minore da uno Stato all’altro dovrebbe automaticamente allertare le autorità, ma questo non avviene spesso. L’inchiesta Reuters ha identificato in tutto otto gruppi su Internet dedicati a questo tipo di “adozione”.
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