Usa. Hacker cinesi in email alti funzionari amministrazione

Hacker cinesi
Hacker cinesi

USA, WASHINGTON – Hacker cinesi hanno accesso alle email private dei più importanti funzionari americani che si occupano di sicurezza nazionale e di scambi commerciali dall’aprile 2010. E l’intrusione – secondo un alto esponente statunitense – sarebbe ancora in corso.

Secondo quanto riferito dalla Nbc, citando un documento top secret, l’attacco hacker cinese è conosciuto a Washington con il nome in codice di ‘Legion Amethyst’. Fino a poco tempo fa invece era chiamato ‘Dancing Panda’.

La rivelazione fa temere il peggio, per la durata ma anche perchè è lo stesso arco temporale durante il quale Hillary Clinton era segretario di Stato e usava il suo account di email personale, e non quello più protetto riservato alle autorità. Il documento top secret della Nbc conferma, e anzi fa assumere toni più preoccupanti, all’ammissione di Google del 2011, quando il colosso del web accusò hacker cinesi di aver rubato le password dell’email di funzionati del governo americano.

La prima intrusione nelle email private è stata individuata – secondo alcuni documenti del 2014 della National Security Agency (Nsa), l’agenzia al centro della scandalo del ‘datagate’, nell’aprile del 2010. Da allora sarebbe ancora in corso. I cyberattacchi potrebbero essere uno dei temi in agenda nell’incontro fra Barack Obama e il presidente cinese Xi Jinping, che sarà ricevuto in settembre alla Casa Bianca.

Il presidente americano ha usato nei mesi scorsi toni duri contro i cyberattacchi minacciando sanzioni contro i Paesi che li conducono. E la Cina sarebbe nel mirino, visto che sarebbe ritenuta responsabile – secondo indiscrezioni – dell’ultimo pesante furto di informazioni di 4 milioni di dipendenti ed ex dipendenti del governo federale.

La Casa Bianca starebbe infatti valutando sanzioni finanziarie nei confronti di persone o gruppi ritenuti responsabili degli attacchi, o colpevoli di sostenerli. Nelle ultime settimane è stata la Russia a finire nel mirino delle autorità americane, secondo le quali hacker russi avrebbe compiuto un sofisticato attacco alla rete email del Pentagono, costringendola a uno stop di due settimane.

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