Usa, nasce sito con “ultime parole” dei condannati a morte

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Luglio 2013 - 08:38 OLTRE 6 MESI FA
texas

Il sito con le “ultime parole” dei condannati a morte

DALLAS (STATI UNITI) – Il Texas, lo stato che la scorsa settimana ha superato il record di 500 esecuzioni, ha creato una pagina web che raccoglie le ultime parole dei condannati a morte.

Sono messaggi a volte sintetici, a volte commossi. Preghiere, professioni di innocenza, confessioni. Pentimenti, scuse: “Grazie per esser qui a onorare Felecia Prechtl, che non conoscevo neppure”, ha detto Karl Eugene Chamberlain che 11 anni prima di essere messo a morte nel 2008 aveva legato, stuprato e ucciso una giovane mamma di un bimbo di cinque anni: “Mi dispiace moltissimo e vorrei morire più volte per dirvi quanto mi dispiace”.

Il New York Times ha raccolto un’antologia delle ultime parole dei condannati: Charles Nealy ha chiesto di esser seppellito non alla sinistra di suo padre ma alla destra di sua madre. Domingo Cantu Jr., stupratore e assassino di una vedova di 94 anni, ha mandato a dire alla moglie che la amava e l’avrebbe aspettata “dall’altra parte”.

In 30 anni, da quando ha ripristinato la pena capitale il Texas ha messo a morte più persone di Alabama, Florida, Georgia, Missouri, Oklahoma e Virginia messi assieme. Tra gli stati che ammettono la pena di morte Texas e California sono gli unici che mettono sul web le ultime parole dei condannati, ma solo il Texas ne ha creato un archivio online delle 500 dichiarazioni finali diventate al centro i analisi, dibattiti, critiche da parte di avvocati, esperti di giustizia penale e oppositori della pena di morte.

Le ultime parole vengono pronunciate dal condannato quando è già legato al lettino dell’iniezione, le braccia stese sulla lettiga a forma di T per facilitare lo scorrimento del veleno nelle vene. “È straordinario leggere queste deposizioni”, ha commentato Robert Perkinson, autore di ‘Texas Tough: The Rise of Americàs Prison Empire: “Quasi tutti i condannati a morte hanno fatto pochi anni di scuola. Non sono sempre in grado di articolare concetti complessi e le loro dichiarazioni sono piene di cliché e a volte stranezze. Ma quasi tutti di loro cercano, in questo momento così esistenziale della loro vita, di dire qualcosa di importante”.