WASHINGTON, STATI UNITI – Il presidente Barack Obama si è impegnato a porre fine alle carneficine inponendo vincoli più severi per l’acquisto e il possesso di armi da fuoco. Il governatore dello stato di New York è riuscito, dopo la strage di Newtown, a far passare nel parlamento statale una legge che mette praticamente al bando i fucili d’assalto, ovvero quelle armi semiautomatiche, con ampi caricatori, che sparano a ripetizione ogni volta che si preme il grilletto.
La reazione della National Rifle Associaton (NRA), potente lobby delle armi è stata violenta, come quelle delle altre associazioni, anche suprematiste bianche se non addirittura cripto-naziste, ed hanno risfoderato il loro vecchio ma efficace slogan secondo cui ”non sono le armi che uccidono la gente, ma è la gente che uccide la gente”. E’ vero che gli americani nel loro insieme si stanno orientando, secondo i sondaggi, verso restrizioni e controlli più approfonditi. Ma in vaste parti del Paese, come negli stati del sud e del nordovest, ”i residenti si farebbero impiccare piuttosto che cedere le loro armi”, ha scritto il Los Angeles Times.
Che la strage di Newtown abbia profondamente scosso il Paese è vero, ma a quanto pare non tutto il Paese. Da quel tragico giorno ci sono state le solite sparatorie, addirittura con scolari di 10 anni che hanno portato in classe pistole cariche che, hanno detto, la madre gli aveva consegnato per difendersi se necessari.
L’ultimo scontro a fuoco è di lunedi, giorno dell’inaugurazione di Obama e anniversario dell’assassinio del leader nero Martin Luther King. uno scontro a fuoco in cui almeno cinque persone sono rimaste ferite ha insanguinato proprio la Martin Luther King Avenue di New Orleans. Secondo quanto hanno riferito fonti di polizia citate dal locale Times Picayune, i colpi sono stati esplosi da un’auto bianca di passaggio contro un gruppo di ragazzi che si trovava davanti ad un negozio di alimentari.
Poco distante da luogo della sparatoria era passata da una trentina di minuti la parata dedicata dalla citta’ a Martin Luther King, ma secondo quanto hanno detto le fonti di polizia, tra i due eventi non sembra esserci un collegamento. Anche il Presidente Barack Obama ha lunedi reso omaggio a Martin Luther King, pronunciando il giuramento che ha dato l’avvio al suo secondo mandato tenendo una mano su una Bibbia che gli era appartenuta, e fermandosi per alcuni istanti di raccoglimento davanti ad un busto che lo rappresenta, a Capitol Hill.