Usa, New York. Bloomberg in guerra contro la prostituzione in taxi

Prostitute protestano davanti al municipio per la legge di Bloomberg

NEW YORK, STATI UNITI – Basta con il ”sex trafficking”, un fenomeno sempre piu’ diffuso a New York, con gli yellow cab – i tradizionali taxi di Manhattan – utilizzati da chi sfrutta la prostituzione per organizzare gli appuntamenti ‘a domicilio’.

Il sindaco Michael Bloomberg ha dichiarato guerra a questa pratica con una legge, imponendo ai tassisti della Grande Mela di frequentare un corso di aggiornamento professionale che li sensibilizzi sul problema e li aiuti a riconoscere le potenziali vittime dello sfruttamento. Tassisiti che dovranno attenersi a delle precise direttive messe a punto da una commissione di esperti.

Il ‘sex trafficking’ si e’ sviluppato soprattutto dopo una serie di operazioni e retate della polizia newyorkese che hanno portato alla chiusura di molti bordelli della citta’. Questa la ragione per cui il ‘sesso a domicilio’ ha preso sempre piu’ piede, con le organizzazioni criminali che utilizzano tassisti e autisti ben pagati (alcuni conniventi) per portare le prostitute ai clienti e poi andare a riprenderle dopo un certo tempo concordato.

Ma per il decisionista e severo Bloomberg e’ l’ora di porre fine a questa vergogna per la città, utilizzando, se necessario, il pugno di ferro Ecco allora che i tassisti che verranno colti in flagrante saranno puniti con una serie di sanzioni che vanno da multe di 10 mila dollari fino alla perdita della licenza, senza contare il rischio di andare incontro a conseguenze penali.

Un giro di vite che secondo molti osservatori potrebbe definitivamente stroncare nella Grande Mela il fenomeno dei ‘bordelli a quattro ruote’, come qualcuno li ha definiti.

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