USA, SAN ANTONIO – Ultimi appelli alla Corte Suprema degli Stati Uniti per un malato di mente in Texas che dovrebbe essere messo a morte mercoledi. I legali di Scott Panetti, condannato all’iniezione letale per aver ucciso gli ex suoceri davanti alla ex moglie e ai figli, hanno chiesto ai giudici di Washington di fermare la mano del boia e determinare se chi soffre di gravi disturbi psichiatrici debba essere esente dalla pena capitale.
“Non c’era dubbio che Panetti fosse gravemente malato di mente prima, durante e dopo il delitto per cui e’ stato condannato”, ha detto la legale dell’uomo, Kathryn Kase, nel ricorso alla Corte in cui si afferma che lo stato mentale del detenuto “e’ ulteriormente peggiorato dal giorno dell’ultimo esame psichiatrico nel 2007”.
Nel 2002 i giudici di Washington hanno vietato le esecuzioni dei minorati mentali che, si legge nella sentenza, violano il bando della Costituzione sul ricorso a pene crudeli e inusuali. Hanno pero’ sempre dato luce verde ai malati di mente a patto che il condannato “capisca razionalmente le ragioni per cui viene messo a morte”. Altri ricorsi dell’ultim’ora sono in corso davanti ad una Corte d’Appello. Secondo Ellen Stewart-Klein, assistente procuratore dello stato del Texas, “lo stato mentale di Panetti e’ stato enormemente esagerato dai suoi legali”.
Ieri intanto Il Texas Board of Pardons and Paroles ha respinto all’unanimità la richiesta dei legali di un rinvio di 180 giorni per consentire una nuova perizia psichiatrica o un invito al governatore Rick Perry di commutare la condanna all’ergastolo. Panetti, che ha 56 anni, e’ stato condannato a morte nel 1995 al termine di un processo in cui si e’ difeso da solo presentandosi in aula vestito da cowboy e chiedendo alla corte di convocare oltre 200 testimoni tra cui il Papa, Gesù Cristo, JFK, una serie di attori e attrici e molte persone già defunte. L’uomo – sostengono gli avvocati – non capisce le ragioni della sua condanna: ritiene che sia il frutto di uno stato di “guerra spirituale” tra “i demoni e le forze delle tenebre da un lato, e dall’altro Dio, gli angeli e le forze della luce”.
Panetti ha una lunga storia di problemi mentali: una diagnosi di schizofrenia a 20 anni, mentre per 13 volte prima del delitto era stato ricoverato per disturbi psichiatrici. Il caso e’ finito per tre volte davanti alla Corte Suprema, l’ultima in ottobre, e’ la decisione non e’ stata a favore del condannato.
Il caso Panetti e’ stato al centro di una mobilitazione internazionale e anche negli Usa e’ si è tornati a sollevare i dubbi sull’applicazione della pena di morte: “Una società civile non dovrebbe mettere a morte nessuno. Ma certamente non può pretendere di aderire ad alcuno standard morale accettabile di colpevolezza se uccide qualcuno come Scott Panetti”, aveva scritto il New York Times in un editoriale del 23 novembre.