Usa, sanzioni ai procuratori della Corte penale internazionale: “Indagano sui crimini di guerra degli americani”

Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni al procuratore capo della corte penale internazionale, Fatou Bensouda, per aver continuato a indagare sulle accuse di crimini di guerra degli americani.

Annunciando le sanzioni, il segretario di stato, Mike Pompeo, non ha fornito ragioni specifiche per l’iniziativa. Ha riferito che la Corte Penale Internazionale (CPI) “continua a prendere di mira gli americani” e che Fatou Bensouda stava “aiutando significativamente” il presunto tentativo.

Pompeo ha inoltre annunciato sanzioni contro Phakiso Mochochoko, capo della giurisdizione del tribunale.

Il ministero del Tesoro Usa ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che Bensouda e Mochochoko sono considerati al pari di terroristi e trafficanti di stupefacenti.

Le sanzioni includono il congelamento dei beni detenuti negli Usa e il divieto ai cittadini statunitensi di avere rapporti con i due accusati.

Donald Trump, a giugno, ha emesso un ordine esecutivo che impone sanzioni ai funzionari della Corte penale internazionale coinvolti nelle indagini sugli americani.

Iniziativa in risposta alla decisione della Corte di aprire un’inchiesta sui crimini di guerra commessi dagli americani in Afghanistan.

Gli Stati Uniti si oppongono inoltre al controllo della Corte penale internazionale sui potenziali crimini israeliani contro i palestinesi come parte di un’indagine che in ogni caso esamina anche gli abusi compiuti dalle forze di sicurezza palestinesi.

Gli Usa sono stati fermamente condannati per la loro campagna anti-CPI, che, a parte Israele, non è stata sostenuta da nessun’altra democrazia occidentale o alleato degli Stati Uniti.

In una dichiarazione in risposta alle sanzioni, la Corte penale internazionale ha affermato: “Questi atti coercitivi nei confronti di un’istituzione giudiziaria internazionale e dei suoi funzionari pubblici, sono senza precedenti e costituiscono gravi attacchi contro la Corte e più in generale allo stato di diritto”.

La decisione di intensificare la campagna contro la Corte penale internazionale, scrive il Guardian, fa parte di una serie di misure radicali che l’amministrazione Trump ha intrapreso in politica estera e che hanno isolato gli Usa sulla scena mondiale.(Fonte: The Guardian).

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