WASHINGTON – Sequestrata e seviziata dal fidanzato per cinque lunghi giorni, assieme al suo piccolo di 17 mesi, e' stata liberata grazie a Facebook. E' la drammatica storia di una ragazza di cui non si conosce l'identita', che grazie al social network piu' diffuso al mondo ha avuto un lieto fine.
''Io e mio figlio domani saremo morti'', ha 'postato' la donna di una contea vicino a Salt Lake City (Utah), al termine di cinque giorni d'inferno. La donna e' riuscita a mandare il messaggio di soccorso nascondendosi in un armadio assieme al suo computer portatile. L'allarme e' stato letto da una sua amica che ha subito avvisato la polizia. Gli agenti hanno subito raggiunto la casa prigione dove hanno arrestato l'aguzzino, un uomo bianco di 33 anni, Reed Crichfield, che in un primo momento voleva impedire ai poliziotti di entrare in casa. Una volta dentro, hanno trovato la donna in stato di shock, sconvolta e terrorizzata, capace solo di dire 'no' quando le hanno chiesto se stesse bene.
L'uomo è stato arrestato con l'accusa di sequestro aggravato, violenza sessuale, violenza domestica e abuso di minore. La vittima ha raccontato che l'uomo, per cinque giorni, le ha impedito di uscire di casa. Ogni volta che si avvicinava alla porta veniva malmenata e stuprata.