Usa. Spinse donna sotto un treno 14 anni fa e ora invoca leggi più severe

Pubblicato il 30 Dicembre 2012 - 12:59 OLTRE 6 MESI FA
L’assassino ‘pentito” e la donna che gettò sotto un treno

NEW YORK, STATI UNITI – Basta morti sotto la metro. Servono leggi piu’ dure. All’indomani dell’ennesima tragedia nella metropolitana di New York – dove una donna ha spinto un uomo sui binari all’arrivo del treno – a lanciare l’appello ”basta morti sotto la metro, servono leggi più dure” e’ colui che 14 anni fa sconvolse l’America con lo stesso folle gesto.

Era il 3 gennaio 1999 e Andrew Goldstein, malato di schizofrenia, getto’ sotto un treno a Manhattan la trentaduenne Kendra Webdale, fotografa e aspirante sceneggiatrice.

Un episodio che porto’ a una forte reazione dell’opinione pubblica, tando che pochi mesi dopo fu varata una legge che porta proprio il nome della donna. Legge che prevede cure obbligatorie per le persone malate di mente ritenute piu’ pericolose per gli altri e per se’ stesse, ma che oggi – dopo due morti in meno di un mese sotto la metro di New York – torna a far discutere per la sua inefficacia.

”Bisogna rivedere le norme”, dice Goldstein, oggi 41 anni, in una intervista esclusiva al New York Post dal carcere in cui si trova. E’ la prima rilasciata dall’uomo dopo l’omicidio di Kendra che gli e’ costata una condannaa 23 anni di prigione. ”Quando ho sentito alla radio l’ultimo episodio di una donna che ha spinto un uomo sui binari non potevo crederci”, afferma, rilevando che non ci sono alternative alla ospedalizzazione e alla cura di persone con gravi problemi mentali come lui.

Goldstein si fa dunque portavoce di buona parte dell’opinione pubblica che – sconvolta dagli ultimi episodi accaduti nella Grande Mela – torna a chiedere un inasprimento della ‘Kendra Law’ che – affermano i detrattori – ‘lascia per strada’ ancora troppe persone pericolose. E anche coloro che hannno subito un trattamento – denunciano in molti – una volta usciti non vengono piu’ seguiti, senza che siano nemmeno avvertite della loro presenza le autorita’ sanitarie locali. Intanto, mentre la polemica infuria, i milioni di pendolari della metro newyorkese hanno un po’ piu’ paura.