NEW YORK, 7 OTT – Arriva la stretta anti-Wikileaks di Obama. Il presidente americano ha infatti firmato un decreto col quale si rafforza la protezione dei dati governativi piu' sensibili e dei documenti confidenziali della diplomazia statunitense. Qualcuno la chiama 'legge bavaglio'. Fatto sta che il terremoto causato dal sito di Assange nell'estate 2010, che creo' grande imbarazzo a Washington e in tutte le principali capitali europee e mondiali, ha portato alla reazione immediata da parte dell'amministrazione Usa, che gia' nei mesi scorsi ha messo in campo una serie di strumenti per potenziare i controlli.
Ma da oggi questa azione viene codificata in un provvedimento con cui si crea una task force governativa incaricata di prevenire e contrastare ogni minaccia di fuga e di pubblicazione non autorizzata di documenti riservati e segretati. La task force dovra' mettere a punto un vero e proprio piano – spiega la Casa Bianca – per ridurre al massimo la possibilita' di 'buchi' nel sistema di protezione, coordinando gli sforzi di tutte le agenzie governative.
Le misure prese rappresentano una ''riforma strutturale'' del sistema – sottolinea la Casa Bianca – in cui le prime responsabili per eventuali fughe di dati o notizie saranno d'ora in poi le stesse agenzie governative. Ogni agenzia dovra' quindi nominare un 'supervisor' che avra' il compito di vigilare costantemente sul sistema di protezione dei dati.