Usa, Texas. Giovane recluta stuprata da istruttore in base aerea di Lackland

SAN ANTONIO, STATI UNITI – Virginia Messick, una recluta diciannovenne alla base aerea di Lackland a San Antonio, Texas, è stata stuprata dal suo istruttore il quale le ha detto che si era divertito e che quanto accaduto si sarebbe ripetuto ancora. Poi le ha gettato addosso i suoi vestiti ordinandole di andare a fare una doccia.

Dopo lo stupro, ha successivamente raccontato la Messick, era incapace di muoversi, piangere o gridare per denunciare l’assalto dell’uomo cui l’aviazione aveva affidato la sua vita.

Dopo la violenza, avvenuta nell’aprile del 2011, la Messick, originaria di una zona rurale della Florida, ha completato il suo addestramento per un mese agli ordini dell’istruttore, senza dire a nessuno cosa le aveva fatto per paura delle conseguenze. ”Cone potevo denunciare l’accaduto – ha dichiarato la giovane – quando dovevo denunciarlo all’uomo che mi aveva stuprato?”. Lasciata l’aviazione, la Messick è la prima vittima che si è fatta avanti nello scandalo delle molestie sessuali alle donne in corso a Lackland, di cui solo ora comincia a emergere la portata.

La Messick, ora ventunenne, è una delle 62 reclute che sono state stuprate o molestate sessualmente a Lackland da parte di 32 istruttori tra il 2009 e il 2011. Allo stato dei fatti sette istruttori sono stati processati da una corte marziale, incluso il sergente Luis Walker, condannato a 20 anni di prigione per crimini ai danni di 10 donne, tra cui la stessa Messick. Altri otto casi di corte marziale sono in preparazione, 15 istruttori sono sotto inchiesta e due ufficiali sono stati espulsi dall’aviazione.

Oltre tremila stupri sono stati accertati nel 2011 nei vari corpi militari, ma il ministro della difesa uscente Leon Panetta ha detto che in realtà potrebbero essere stati 19 mila. Le indagini del Pentagono hanno accertato che una donna su tre nei servizi militari è stata assalita sessualmente, il doppio di quanto registrato tra i civili.

”Non è un mistero il perchè le vittime non si fanno avanti”, ha dichiarato al New York Times Laurie Leitch, che si occupa delle molestie sessuali alle donne in quadrate nei corpi militari. ”Sarebbe come se un’impiegata andasse dal suo capo per denunciare che è stata stuprata. Non è realistico”.

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