HUNTSVILLE, STATI UNITI – Marvin Wilson ha 53 anni, ma ha l’intelligenza di un bambino. E’ nel braccio della morte del carcere di Huntsville, in Texas, e la sua esecuzione e’ in programma per martedi’, nonostante il suo ritardo mentale e numerosi appelli alla clemenza. E’ cresciuto in estrema poverta’, facendo fatica a compiere gesti semplici come allacciarsi le scarpe, contare il denaro, falciare il prato.
Ha frequentato scuole speciali, dove comunque ha ottenuto risultati mediocri. Da adulto ha iniziato a mantenersi facendo qualche lavoretto manuale e ha avuto un figlio con una convivente. ”Non riuscivo a credere che anche dopo la nascita del figlio continuava a succhiarsi il pollice”, ha raccontato sua sorella Kim all’Huffington Post. Marvin Wilson e’ stato condannato a morte per l’omicidio di un informatore della polizia, Jerry Williams, che pochi giorni prima lo aveva denunciato come spacciatore.
Lui non ha mai negato di aver venduto droga, ma si dice innocente dell’ omicidio, per cui anche un altro uomo, Terry Lewis, e’ stato condannato all’ergastolo. Al processo, la moglie di Lewis ha testimoniato che Wilson le ha confidato di essere stato lui a premere il grilletto della pistola che ha ucciso Williams, una circostanza che pero’ non e’ stata sostanziata da prove forensi o testimoni oculari.
In un editoriale, in cui afferma che si tratta di una esecuzione incostituzionale, il New York Times sottolinea che nel 2002 la Corte Suprema ha sentenziato che ”le presone con ritardi mentali dovrebbero essere categoricamente escluse dalle esecuzioni”, ma allo stesso tempo ha di fatto lasciato spazio agli stati nel giudicare i parametri per stabilire se un condannato abbia o meno ritardi tali da evitargli la pena capitale.
I numerosi appelli da parte di associazioni per la difesa dei diritti umani, associazioni legali e anche di un senatore del Texas sottolineano che in un esame per determinare il quoziente intellettivo (QI) a cui e’ stato sottoposto nel 2004 Wilson ha ottenuto appena 61 punti.
Finora tutti i tentativi di salvargli la vita hanno fallito, ma il suo avvocato non getta la spugna e ha presentato ricorso alla Corte Suprema e ha chiesto una sospensione della pena al governatore del Texas Rick Perry, gia’ candidato repubblicano alla Casa Bianca.
Perry pero’ in passato ha posto il veto ad un progetto di legge bipartisan per mettere al bando nello stato le esecuzioni di condannati con ritardi mentali. Tra gli autori del testo c’era anche il senatore Rodney Ellis, che ancora ieri ha ricordato che ”in Texas non condanniamo a morte i bambini, e pertanto non dovremmo mettere a morte chi ha le capacita’ mentali di un bambino”.
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